Le tasse agli italiani le taglia l'Unione Europea. Meno Iva per tutti, sconti per assorbenti e biciclette
L'Europa cambia le norme sull'Iva. Dopo quasi quattro anni di negoziati ieri mattina è arrivato il via libera unanime dell'Ecofin alla disciplina che la regolerà a partire da aprile. A restare invariata è la soglia minima standard del 15 per cento da applicare in tutto il mercato Ue. Le novità riguardano invece il sistema di riduzione ed esenzione che andrà a rimpiazzare l'attuale «mosaico» di aliquote determinato dal sistema di tassazione di alcuni Stati membri che, al momento della loro adesione all'Ue, erano stati autorizzati ad applicare deroghe quali esenzioni e aliquote ridotte. Col nuovo sistema, tutti i Paesi avranno la possibilità di applicare due aliquote ridotte a partire dal 5 per cento a un massimo di 24 categorie di beni e servizi potenzialmente beneficiari della «sforbiciata».
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La nuova lista include - oltre ai generi alimentari, medicinali e prodotti farmaceutici - tante altre merci e prestazioni. Rientrano i prodotti contraccettivi, ma anche i «beni essenziali per compensare e superare la disabilità», le biciclette (comprese quelle elettriche), libri, giornali e periodici su «supporti fisici o per via elettronica» e «il diritto d'ingresso a spettacoli, teatri, circhi, fiere». Tra gli articoli della lista aggiornata sono inclusi anche i prodotti sanitari femminili come gli assorbenti, che erano già nell'elenco delle merci alle quali poteva essere applicata un'aliquota ridotta fino al 5%, ha confermato l'esecutivo Ue. «Con il nuovo sistema- hanno spiegato dalla Commissione - gli Stati membri avranno anche la possibilità di applicare un'esenzione totale dall'Iva, ora che esiste tale possibilità per i beni che si ritiene soddisfino i bisogni di base». L'Italia ha solo recentemente abbassato l'aliquota Iva dal 22 al 10%. Tra i paesi Ue solo l'Irlanda aveva una deroga, negoziata al momento dell'entrata in vigore della vecchia direttiva, per poter applicare la percentuale pari a zero.
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L'aggiornamento intende favorire anche quei beni che aiutano la transizione verde e digitale penalizzando, con prezzi più alti, i prodotti nocivi. I paesi Ue potranno dunque decidere di ridurre le aliquote per una serie di servizi digitali come l'accesso a Internet e la diretta streaming di eventi culturali e sportivi; beni che tutelano la salute pubblica e che si sono rivelati strumenti cruciali nella lotta al Covid-19 e che potrebbero rivelarsi utili in crisi future, come i dispositivi di protezione individuale, le mascherine, nonché alcuni ausili essenziali per i disabili. Il taglio dell'Iva sarà inoltre possibile su una serie di servizi e beni dell'edilizia, dalla costruzione di abitazioni fornite nell'ambito della politica sociale all'installazione di pannelli solari. Il testo emendato prevede anche la possibilità di un'aliquota ridotta sui pesticidi e i fertilizzanti chimici, ma solo «fino al primo gennaio 2032». La maggior parte delle nuove regole - a partire da quelle sulle riduzioni dell'Iva al 5 per cento e sulle detrazioni - potrà essere applicata dai governi nazionali a partire da 20 giorni dopo la pubblicazione in Gazzetta ufficiale. Quest'ultimo passaggio arriverà dopo l'ok definitivo del Parlamento europeo, atteso entro marzo 2022.
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