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Ddl concorrenza senza spiagge e ambulanti. Commissario se l'impianto per i rifiuti non decolla
Il primo aspetto del ddl concorrenza che dovrebbe aumentare la competitività del sistema economico è che il tema delle concessioni per il commercio ambulante e le concessioni balneari, due dei capitoli più spinosi della cosiddetta direttiva Bolkestein, restano fuori. Sulle concessioni più in generale verrà invece fatta «un’operazione trasparenza», per capire chi le detiene e a quali canoni. Viene inoltre confermato dalle stesse fonti che le concessioni idroelettriche torneranno allo Stato solo in quelle Regioni in ritardo, dunque considerate inefficienti nella gestione.
Dalla bozza di testo che circola si evince che il governo è delegato a emanare entro sei mesi un decreto legislativo "per la costituzione di un sistema informativo di rilevazione delle concessioni di beni pubblici, al fine di promuovere la massima pubblicità e trasparenza, anche in forma sintetica, dei principali dati e delle informazioni relativi a tutti i rapporti concessori".
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Il testo affronta anche il tema delle autorizzazioni per gli impianti di smaltimento rifiuti accelerando la realizzazione con commissari se l'ente locale è lento nella decisione autorizzativa. La bozza afferma che “Ferma restando la valutazione delle eventuali responsabilità ai sensi della normativa vigente, e a esclusione degli impianti di competenza statale, ove l’autorità competente non provveda sulla domanda di autorizzazione integrata ambientale entro i termini previsti dall’articolo 29-quater, comma 10, il Ministro della transizione ecologica, anche su richiesta dell’istante, assegna all’autorità competente un termine non superiore a quindici giorni per provvedere. In caso di perdurante inerzia, su proposta del Ministro della transizione ecologica, con delibera del Consiglio dei ministri, sentita l’autorità competente, è nominato un commissario che provvede in via sostitutiva”.