Meno tasse per tutti, Draghi come Berlusconi: oltre 8 miliardi di tagli all'Irpef
Il Documento programmatico di Bilancio per il 2022 è stato approvato all'unanimità ieri dal consiglio dei ministri. Traccia il quadro finanziario, da inviare a Bruxelles, della manovra di bilancio che l'obiettivo di sostenere l'economia nella fase di uscita dalla pandemia e rafforzare il tasso di crescita nel medio termine con una serie di interventi che fanno di Mario Draghi un emulo di Silvio Berlusconi e della sua rivoluzione fiscale.
Arrivano infatti risorse importanti per ridurre l'imposizione principalmente sui lavoratori. La dote finanziaria a disposizione è di circa 8,8 miliardi. Sette sarebbero stanziati ad hoc nella legge di Bilancio e si aggiungerebbero a quello già previsto nella Nadef.
Nello stesso piano vanno messi però i fondi, pari a circa un miliardo, destinati ad abbattere le imposte sulle bollette come misura compensativa per il rincaro dei prezzi dell'energia. Certo i partiti chiedono un ulteriore sforzo. E Italia viva e Forza Italia hanno alzato l'asticella. «Abbiamo chiesto un intervento di almeno 10 miliardi - ha detto al termine della cabina di regia il responsabile economico renziano Luigi Marattin -. Questa volta le tasse si possono tagliare sul serio e non è il caso di andarci col braccino». Anche i ministri azzurri Renato Brunetta e Maria Stella Gelmini sono andati in pressing per una riduzione del carico fiscale a doppia cifra. Draghi ha comunque preso altre Bollette decisioni che riguardano il capitolo imposte.
Tra queste il rinvio al 2023 della plastic e della sugar tax, insieme al taglio dal 22% al 10% dell'Iva su prodotti assorbenti per l'igiene femminile. Se le tasse diminuiranno sarà anche più difficile approfittare delle agevolazioni oggi disponibili. In particolare la manovra dovrebbe confermare il reddito di cittadinanza ma introducendo dei correttivi: più controlli anti furbetti e un meccanismo di riduzione dell'assegno a partire dal rifiuto della seconda offerta di lavoro. La misura non subirà riduzioni: Il budget del prossimo anno viene allineato a quello dell'anno 2021.
Oltre agli interventi in materia pensionistica, per assicurare un graduale ed equilibrato passaggio verso il regime ordinario, il Dpb prevede anche l'attuazione della riforma degli ammortizzatori sociali. Mentre il congedo di paternità di 10 giorni viene reso strutturale. Nel plico inviato a Bruxelles vengono previsti stanziamenti aggiuntivi per le amministrazioni centrali e locali dal 2022 al 2036; viene aumentata la dotazione del Fondo di Sviluppo e Coesione per il periodo 2022-2030 e stanziate risorse per il Giubileo di Roma e per le Olimpiadi di Milano-Cortina.
Previste anche misure per gli investimenti privati con la proroga delle misure di transizione 4.0 e quelle relative agli incentivi per gli investimenti immobiliari privati. In particolare c'è il rifinanziamento del superbonus ma solo per i condomini e per le case popolari. Vengono rifinanziati anche il Fondo di garanzia Pmi, la cosiddetta «Nuova Sabatini» e le misure per l'intemazionalizzazione delle imprese. Interventi anche per la sanità. Il fondo nazionale viene incrementato, rispetto al 2021, di 2 miliardi in ciascun anno fino al 2024.
Nuove risorse sono destinate al fondo per i farmaci innovativi e alla spesa per i vaccini e farmaci contro il Covid. Le borse di studio per gli specializzandi in medicina vengono portate in via permanente a 12mila l'anno. Viene disposta la proroga fino a giugno dei contratti a tempo determinato stipulati dagli insegnanti durante l'emergenza Covid-19. Infine più risorse andranno a al Fondo per il trasporto pubblico locale, per garantire i livelli essenziali a regime per asili nido e per la manutenzione della viabilità provinciale.