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Lavoro? Meglio il Reddito di Cittadinanza. La società Helbiz cerca personale, i giovani dicono no

Filippo Caleri
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Aiutare chi ha bisogno va bene. Ma i furbi del divano no. E di giovani aitanti che approfittano del reddito di cittadinanza ce ne sono purtroppo ancora tanti in giro. A raccontarlo è una singolare denuncia della Helbiz Kitchen. Una branca della multinazionale, nota per il noleggio dei monopattini elettrici, specializzata nella consegna di cibi a domicilio. Un servizio dunque talmente apprezzato dai clienti di Milano da motivare l'azienda ad avviare una campagna di reclutamento di cosiddetti Butler.

Un maggiordomo che consegna in divisa elegante i cibi ordinati ai clienti spiegando loro le virtù dei pasti consegnati. Un lavoro che necessità di competenze minime, comunqueremunerato e soprattutto garantito da un contratto di lavoro con le tutele del settore del commercio. Con la fame di lavoro che c'è in giro, con tanti disoccupati che si lamentano della scarsa offerta di posti, si potrebbe immaginare la fila davanti all'ufficio di reclutamento della società. E invece il colpo di scena. Dopo qualche settimana di ricerca gli aspiranti Butler, a Milano, si sono rivelati più rari dell'acqua nel deserto.

La spiegazione della Helbiz è semplice (e lascia qualche dubbio sull'efficacia della misura anti povertà targata M5s): gran parte di coloro che si sono presentati hanno evidenziato la volontà di non perdere l'assegno garantito dall'Inps ai disoccupati. Non solo. Molti, secondo quanto filtra dall'azienda hanno fatto anche la controproposta indecente. La classica soluzione di «compromesso» all'italiana: una paga più bassa ma non tracciata per non uscire dalla zona di comfort del sussidio mensile. Avance immediatamente rifiutata dall'azienda.

Morale: per molti meglio il comodo divano di casa rispetto a un'attività regolarmente contrattualizzate e remunerata. E dire che le condizioni offerte non erano nemmeno male. Per un tempo determinato di 40 ore a settimana, a scelta da 3 a 12 mesi, la paga netta (con contributi, ferie e riposo a rotazione) oscilla tra 1100 e 1300 euro al mese. Possibile anche il part-time: 20 ore per 7-800 euro al mese. Niente da fare. Meglio il sofà. Lo stesso sul quale si riposerà un'altra fetta di candidati. Quella che ha rifiutato lo stesso lavoro non per il reddito grillino ma perché ha ritenuto l'attività di Butler troppo faticosa.

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