Il massacro non è finito, le bollette fanno un altro botto
Allacciare le cinture. Inutile farsi illusioni. La bolletta dell’energia continuerà a salire. E questa volta, sarà più complicato, vista la scarsità di risorse, che il governo possa mettere in atto misure tampone per mitigare l’uragano che sta per arrivare nei costi energetici. Oggi infatti prezzi del gas in Europa stanno toccando nuovi massimi. Le quotazioni all’ingrosso negli hub olandesi e britannici hanno esteso i record, a causa del rally dei mercati energetici, delle previsioni di vento più moderato (e dunque della diminuzione di produzione di rinnovabili) e di temperature più fredde che contribuiscono ad far salire la domanda con l’offerta che resta scarsa. A far scaldare i listini anche la paura soprattutto, dei paesi del Nord Europa e meno in Italia, che le scorte di gas possano non essere sufficienti per affrontare la stagione invernale. Anche per questo ieri la presidente Ursula Von Der Leyen ha ribadito la necessità di una "riserva strategica europea” condivisa tra tutti gli stati membri.
Sta di fatto che il concorso di dìversi fattori, insieme agli inevitabili equilibri geopolitici, ha spinto all’insù il conto dell’energia all’ingrosso e, questo inevitabilmente sarà scaricato presto sugli utenti finali. Gli aumenti sono consistenti di giorno in giorno. Oggi il prezzo del gas all'hub olandese, denominato Ttf, è aumentato di 25,60 euro a 143,10 euro per megawattora dopo aver toccato in precedenza il record di 155 euro. Stesso andamento per il contratto futures in Gran Bretagna aumentato di 0,61 sterline a 3,40 sterline che rappresenta un nuovo record. Anche negli Usa i prezzi sono in tensione verso l’alto.
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Ad appesantire il quadro anche il fatto che la crescita dei prezzi influenza non solo i portafogli ma anche le aspettative degli operatori economici. Il possibile ritorno dell’inflazione a causa dell’aumento della bolletta energetica può rappresentare un freno alla ripresa economica post-Covid.
Le tensioni non aiutano gli investitori che vendono titoli finanziari in attesa di capire cosa sta succedendo realmente sui mercati energetici. Per ora la paura prevale e la Borsa viaggia su valori minimi da stamattina. La chiusura è stata in deciso ribasso con l’indice Ftse Mib che ha ceduto l’1,35% a 25.605,73 punti dopo aver sfiorato ribassi anche superiori ai due punti percentuali.