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Incubo benzina sul rientro dalle ferie. Petrolio boom, ecco cosa accade con il pieno

Una tempesta si abbatte sul golfo del Messico e costringe le compagnie a chiudere alle piattaforme. E gli italiani rischiano la stangata dei carburanti

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Gli italiani che rientreranno dalle ferie a fine agosto rischiano una vera e propria stangata alla pompa di benzina. Nelle ultime ore, infatti, il prezzo del petrolio sta vivendo un vero e proprio rally a causa dei timori per l’avvicinarsi della tempesta tropicale Ida nel Golfo del Messico. Diverse compagnie petrolifere, da BP a BHP, Chevron, Equinor e Royal Dutch Shell, hanno iniziato a evacuare le piattaforme offshore situate al largo del Golfo, in vista dell’arrivo dell’uragano nel fine settimana. La tempesta tropicale Ida, che ha colpito la costa caraibica, dovrebbe attraversare oggi la principale regione produttrice di petrolio del Golfo. La Louisiana ha dichiarato lo stato di emergenza e ha invitato i suoi residenti a prepararsi per un grande uragano.

In questo quadro, il Wti segna un +1,8%, mentre il Brent avanza dell’1,5%. I prezzi più alti del petrolio si riflettono sui titoli del comparto oil. A Piazza Affari, in una seduta intonata alla cautela, Tenaris è la migliore azione del paniere principale Ftse Mib con un rialzo di oltre l’1%. Bene anche Saipem, che guadagna lo 0,6% passando di mano sopra i 2 euro, ed Eni, in progresso dello 0,6% a 10,36 euro.

Questa settimana il petrolio è sulla buona strada per guadagnare circa il 10% (sarebbe l’aumento più forte da settembre), tra le prospettive di ripresa della domanda cinese dopo gli ultimi focolai di Covid e la piena approvazione che Pfizer-BioNTech ha ottenuto dalla Fda per il vaccino. Il rischio è che questo aumento del prezzo della materia prima si trasferisca da un momento all'altro alle pompe di benzina, proprio in un periodo in cui saranno in tantissimi gli italiani che si metteranno in auto per fare ritorno alle proprie abitazioni dopo il periodo di vacanze agostane.

Al momento permane una sostanziale quiete sui prezzi dei carburanti. Queste sono le medie dei prezzi praticati comunicati dai gestori all’Osservatorio prezzi del ministero dello Sviluppo economico ed elaborati dalla Staffetta, rilevati alle 8 di ieri mattina su circa 15mila impianti: benzina self service a 1,651 euro/litro (-1 millesimo, compagnie 1,654, pompe bianche 1,644), diesel a 1,502 euro/litro (invariato, compagnie 1,508, pompe bianche 1,485). Benzina servito a 1,781 euro/litro (-1, compagnie 1,821, pompe bianche 1,699), diesel a 1,645 euro/litro (-2, compagnie 1,693, pompe bianche 1,545). Gpl servito a 0,694 euro/litro (invariato, compagnie 0,703, pompe bianche 0,682), metano servito a 0,990 euro/kg (invariato, compagnie 0,997, pompe bianche 0,983), Gnl 1,145 euro/kg (compagnie 1,140 euro/kg, pompe bianche 1,149 euro/kg).

Ovviamente più alti i prezzi delle autostrade: benzina self service 1,746 euro/litro (servito 1,952), gasolio self service 1,611 euro/litro (servito 1,865), Gpl 0,804 euro/litro, metano 1,071 euro/kg, Gnl 1,200 euro/kg. Livelli che, è questo il timore, potrebbero essere rivisti nelle prossime ore pesantemente al rialzo.

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