Accordo storico vicino al G20. Anche le multinazionali piangeranno per la stangata del fisco
Anche le multinazionali piangeranno per le tasse che dovranno pagare nei paesi in cui producono i loro profitti. E non solo, come oggo accade, solo nelle nazioni dove la tassazione è più clemente nel trattamento degli utili. L'accordo tra i 20 paesi più ricchi del Paese su una imposta minima da applicare ovunque nel pianeta è a un passo. L'ottimismo è stato segnalato dal ministro delle finanze tedesco, Olaf Scholz, che incontrando i giornalisti a Venezia a margine del vertice di Venezia ha detto: «Sono sicuro che la maggior parte del lavoro è stato fatto, abbiamo tutti raggiunto un accordo di base dopo la decisione del G7, Ocse e ora del G20 e quello che resta da fare è poca cosa quindi sono assolutamente sicuro che troveremo un accordo definitivo in ottobre».
Sono quasi tutti d'accordo almeno a parole sulla necessità di trovare un modo per tassare le grandi aziende internazionali che, approfittando della possibilità di poter spostare denaro tra le diverse sedi nei diversi paesi nei quali operano, tassano il bilancio consolidato in quello nel quale le aliquote del fisco sono più basse. «È un grande progresso raggiungere un accordo sulla tassazione minima globale, che sarà 15% o più - ha proseguito Scholz - ed è essenziale per fare in modo che non ci sia più competizione di tasse tra i Paesi fermando la corsa al ribasso. Questo è veramente un forte forte segnale».
C'è ancora però qualche resistenza da superare. Dell’accordo raggiunto al G20 sulla nuova architettura fiscale per le imprese e le multinazionali «ne discuteremo con gli ultimi 3 paesi europei che ancora hanno dubbi. E parlo di dubbi non di opposizione» ha sottolineato il ministro dell’Economia francese Bruno Le Maire a Venezia, spigando di avere «letto attentamente a questi paesi l’accordo che abbiamo raggiunto» e dicendosi fiducioso che sarà possibile «alleviare le difficoltà» di chi sarà toccato dalla rivoluzione. Questa «è una svolta che dovrebbe trovare uniti tutti i paesi, soprattutto quelli europei» ha concluso Le Maire, ribadendo che «nessuno al tavolo del G20 ha espresso opposizione sul nuovo sistema di tassazione». A guidare il processo e la delegazione per l'Italia è il ministro dell'Economia, Daniele Franco.