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Finisce il Covid, stangata bollette di luce e gas per gli italiani

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Filippo Caleri
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Fine della tregua dei prezzi dell’energia. Le famiglie si erano abituate a bollette abbordabili durante la crisi Covid. Ora la lenta ma costante uscita dalla pandemia, la ripresa dei consumi e la ripartenza delle fabbriche sta per potare una brutta sorpresa nei portafogli dei consumatori. Dal primo luglio, infatti, sulla base delle stime dei prezzi a livello internazionale, sono previsti rincari a due cifre per i conti di luce e gas. Incrementi che potrebbero costare circa 280 euro annui in più a famiglia. Per ora sono solo previsioni perché i dati ufficiali arriveranno nei prossimi giorni con l’aggiornamento trimestrale dell’Autorità di regolazione per energia, reti e ambiente (Arera), ma Nomisma Energia ha già elaborato per conto suo i rincari. Secondo il centro studi e in base ai dati preliminari la stima per l’elettricità è quella di un aumento intorno al 12% e per il gas oltre il 21%. Si tratta in entrambi i casi di balzi record mai visti in passato. L’incremento per una famiglia tipo si traduce in una maggiore spesa complessiva di 284,5 euro su base annua. Un aumento che annulla ampiamente i cali accumulati nel 2020 durante la pandemia.

 

 

 

 

Dunque fine della festa. A determinare questo effetto è la crisi che si registra mercati internazionali delle risorse energetiche dove si scontano la scarsità di offerta, la ripresa dei consumi e l’effetto delle politiche ambientali restrittive. A guidare l’impennata della bolletta energetica è soprattutto il gas, i cui prezzi sono raddoppiati rispetto alla scorsa primavera e l’impreparazione del sistema a tornare velocemente alla normalità. A far salire le tariffe anche la situazione climatica con il caldo che induce maggiori consumi per il condizionamento dell’aria. C’è anche una minore produzione da fonti rinnovabili che fa aumentare la pressione sulle centrali elettriche alimentate con il metano, mentre l’offerta sconta il livello delle scorte rimasto basso dopo l’inverno e per le riduzioni delle forniture da Russia e Norvegia. «L’aumento della spesa per l’energia elettrica ha un doppio effetto negativo perché - sottolinea la Coldiretti - riduce il potere di acquisto dei cittadini e delle famiglie, ma aumenta anche i costi delle imprese». 

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