Il mercato dà i voti, i fondi internazionali bocciano Cairo
Urbano Cairo bocciato da tutto il mercato. Leggendo il verbale dell’assemblea straordinaria di Rcs MediaGroup, svoltasi lo scorso 29 aprile, si scopre come l’unico punto all’ordine del giorno – la maggiorazione dei diritti di voto – ha visto accendersi il semaforo rosso di tutti i rappresentanti dei fondi comuni internazionali.
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Va detto che la modifica dello statuto, che blinda ancora di più il controllo di Cairo sul gruppo editoriale del Corriere della Sera, è stata approvata col voto favorevole di oltre 437 milioni di azioni pari al 98,4% del capitale partecipante al voto che a sua volta era pari all’85,17% del capitale totale.
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Il punto è che quel 98,4% è stato espressione di soli 11 azionisti e tutti italiani: prima di tutto Cairo con Cairo Communication (311,5 milioni di titoli pari al 59,6% del capitale ordinario) e Ut Communications (0,1%) e poi Mediobanca (9,9%), Diego Della Valle (7,6%), Pirelli e UnipolSai. Hanno votato contro i rappresentanti di soli 7,1 milioni di azioni pari a solo l’1,6% del capitale presente: che però erano espressione di ben 101 soci, tutti fondi d’investimento esteri, da BlackRock a Vanguard, a fronte di nessun fondo italiano presente. E gli stessi investitori esteri hanno bocciato, all’unisono, anche la relazione sulla remunerazione.
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