crisi nera
Non ci sono soldi. Slittano gli stipendi Alitalia
Cresce la preoccupazione per Alitalia. Il ministero dello Sviluppo economico ha contattato il ministero dell’Economia e quello delle Infrastrutture e dei trasporti per chiedere un incontro urgente per discutere del dossier Alitalia. Mentre il governo con il titolare del Mise Giancarlo Giorgetti studia da vicino il dossier, arriva un nuovo allarme per i lavoratori, con un rinvio per il pagamento degli stipendi. Gli emolumenti dei dipendenti per il mese di febbraio verranno infatti pagati in ritardo, come già successo a dicembre. E sarebbe anche a rischio l’anticipo della prestazione di CIGS-base, così come previsto dagli accordi sottoscritti in sede ministeriale.
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Le pessime notizie arrivano da Fiumicino, dove il commissario straordinario Giuseppe Leogrande ha incontrato i sindacati per fare un punto sui problemi di cassa. Nessun accenno a Ita (che vede sempre più lontano il suo decollo), ma la constatazione che la realtà economica continua ad essere molto problematica, visto che il mercato continua ad essere ridotto di oltre il 70% causa Covid. I soldi a disposizione stanno terminando e senza l’ok dall’Ue non possono arrivare i quasi 55 milioni di fondi di ristoro per la pandemia. Il risultato? Una «situazione aziendale in costante e drammatico peggioramento», come spiegano in una nota unitaria Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti e Ugl. «C’è il rischio che l’azienda non riesca ad anticipare la cassa integrazione. In questo caso i lavoratori dovrebbero aspettare l’Inps», spiega preoccupato a LaPresse il segretario della Fit Cisl, Salvatore Pellecchia. «Leogrande ha comunicato che ci saranno degli effetti sugli stipendi di febbraio che saranno sicuramente in ritardo e si andrà alla prima settimana di marzo», ha aggiunto. Le sigle sindacali chiedono con forza «l’apertura immediata di un tavolo di confronto che possa trovare soluzioni concrete, e garantire la continuità dei pagamenti», cercando di salvaguardare le 11mila famiglie coinvolte. Filt Cgil e Uiltrasporti scenderanno in piazza davanti a Montecitorio a Roma, oltre a una manifestazione sotto gli uffici Inps dell’Eur.
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In questa situazione è ancora tutto fermo sulla cessione degli asset del vettore in amministrazione straordinaria. Leogrande potrebbe aver affrontato la questione con il governo, ma il progetto deve dimostrare «discontinuità» con la vecchia azienda e Bruxelles chiede una gara pubblica. Lufthansa continua a non commentare le indiscrezioni degli ultimi giorni, mentre il tempo per Alitalia corre velocissimo. Con i lavoratori che non sembrano vedere la fine di un incubo industriale che dura ormai da decenni. Toni di preoccupazione anche da FNTA, partecipata da ANPAC, ANPAV e ANP, in rappresentanza dei Piloti e degli Assistenti di Volo del Gruppo Alitalia: «In data odierna - dice l’organizzazione - il Commissario Leogrande ha comunicato l’impossibilità a pagare gli stipendi entro le tempistiche solitamente previste: saranno quindi erogati il prossimo 2 marzo, escludendo gli anticipi della cassa integrazione guadagni fino allo scorso mese anticipati dalla gestione commissariale».
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