I mercati tifano per Mario Draghi: spread sotto i 100 punti. Non succedeva da 5 anni
Il tempo di avviare le consultazioni e lo spread scende sotto la soglia psicologica dei 100 punti mentre Piazza Affari scatta e dopo un avvio piatto e una mattinata di attesa, il Ftse Mib arriva a guadagnare oltre l'1,6%. I mercati danno l'impressione di credere nella riuscita dell'esperimento Draghi e non fanno nulla per nascondere il sentimento di fiducia che accompagna il tentativo di formare il nuovo governo.
In apertura di giornata a Piazza Affari sembrava dovessero prevalere le prese di beneficio dopo la corsa della vigilia. Alla campanella di avvio il Ftse Mib apre sostanzialmente invariato per poi ripartire, anche se a ritmi sicuramente meno forsennati. La mattinata di attesa si interrompe con l'arrivo di più convinti consensi da parte delle forze politiche all'incarico a Draghi. Intorno alle 16, poco dopo l'avvio delle consultazioni, Piazza Affari scatta in avanti e supera di slancio l'1,6% di guadagni. Livello sostanzialmente mantenuto in chiusura quando il listino milanese si attesta a +1,65% a 22.900 punti, sui massimi da febbraio scorso.
Andamento analogo per lo spread. Dopo un apertura in linea con la chiusura di ieri poco sopra i 104 punti, il differenziale tra Btp e Bund inizia la sua marcia di avvicinamento alla soglia dei 100 punti che raggiunge progressivamente in concomitanza dell'avvio dei colloqui di Draghi con le forze politiche e parallelamente al crescere dei consensi al suo tentativo. Erano circa 5 anni che l'asticella non scendeva a questa quota. A fine giornata lo spread mantiene questo livello e si ferma a 100 punti con il rendimento del Btp allo 0,54% sul mercato secondario.