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L'ultima presa in giro: tasse rinviate. Di venti giorni

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Il decreto è in Gazzetta e dunque è ufficiale: la scadenza per i versamenti Iva e delle imposte dirette - cioè Irpef e Ires - per le partite Iva, in totale una platea di 4,5 milioni di lavoratori, slitta dal 30 giugno al 20 luglio, con la possibilità di allungare ancora i tempi fino al 20 agosto ma pagando, in questo caso, una maggiorazione dello 0,40%. Il Dpcm, il cui arrivo era stato anticipato in mattinata dal viceministro Antonio Misiani, era già stato annunciato dal Mef nei giorni scorsi che aveva parlato di una misura "per tener conto dell’impatto dell’emergenza Covid-19 sull’operatività dei contribuenti di minori dimensioni e, conseguentemente, sull’operatività dei loro intermediari".

Il rinvio riguarda versamento del saldo 2019 e del primo acconto 2020 ai fini delle imposte sui redditi e dell’Iva, per i professionisti e e i soggetti che partecipano a società, associazioni e imprese interessati dall’applicazione degli Indici Sintetici di Affidabilità (Isa), compresi quelli aderenti al regime forfettario.

Lo slittamento però non è sufficiente secondo Forza Italia. "È un rinvio troppo limitato, pressoché inutile, che non risolve gli enormi problemi di liquidità che molti contribuenti stanno vivendo - dice la vicepresidente della Camera Mara Carfagna - Ci appelliamo al Governo e al Parlamento perché si corra subito ai ripari: l'anno scorso, senza Covid, la scadenza fu rinviata al 30 settembre. Perché quest'anno no? Forse perché, senza il ricorso al Mes, il Governo è di nuovo a corto di liquidità e la cerca dai cittadini? Vorremmo più chiarezza e più attenzione per le esigenze di partite Iva, artigiani, commercianti e piccoli imprenditori". Anche per Gianfranco Librandi, esponente di Italia Viva e dunque in maggioranza, il Dcpm "è una piccola boccata d'ossigeno, ma non rappresenterà un aiuto concreto per i contribuenti in difficoltà. Come si giustifica il fatto che lo scorso anno le scadenze furono prorogate al 30 settembre e quest'anno - in piena crisi pandemica - si fa un rinvio quasi solo simbolico? Chiediamo a gran voce al governo di correggere subito questo errore: noi proponiamo un rinvio al 30 novembre, se il governo dispone 30 settembre lo accettiamo, ma la data del 20 luglio è semplicemente inaccettabile".

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