dal 1 luglio

Limitare l'uso del contante non è mai la soluzione giusta

Angelo De Mattia

Il prossimo 1° luglio il limite all’uso del contante nelle transazioni  scenderà a 2.000 euro. Il tetto in questione è stato più volte modificato. Le finalità dichiarate riguardano l’azione antiriclaggio e anti-evasione, nonché il tentativo di iniziare a creare i presupposti per qualcosa che mimi la “ cashless society” in una società che, tuttavia, vede oltre l’80 per cento delle transazioni avvenire con l’uso del contante.

La finalità antiriciclaggio è apprezzabile. Comunque le leve di cui dispone l’azione di prevenzione e contrasto in questo campo sono molteplici e possono avere risultati significativi, come accade, anche a prescindere dal limite anzidetto. Piuttosto, occorrerebbe portare a conclusione il progetto per l’istituzione di un organismo europeo che presieda all’azione contro il riciclaggio e comunque andrebbero rivisitati i poteri e le connesse respinsabilità nonché rafforzato lo status di autonomia, con conseguente previsioni di organi di direzione autorevolmente composti, delle Unità di informazione finanziaria ( Uif) nazionali, a cominciare dall’Uif italiana. Quanto all’anti-evasione, molti esperti in materia tributaria sono scettici sull’efficacia del limite in questione ai fini del contrasto; alcuni richiamano molte altre  misure, quale, per esempio, il “ contrasto di interessi” nella fatturazione o no di un ‘opera, di un lavoro, come una delle importanti vie da battere. Una mole di sudi e di proposte da tempo formatasi meriterebbe ben altra attenzione da parte dell’Esecutivo.

  

D’altro canto, la finalità anti-evasione paradossalmente confligge con l’operazione che il Governo, pur tra non convergenti posizioni al suo interno, intenderebbe compiere con una nuova edizione ( la terza in questo decennio) della “ voluntary disclosure” per l’emersione di contanti e di capitali detenuti in forma anonima. Secondo una versione, l’emersione sarebbe possibile con il pagamento di un contributo o di un  tributo forfettario e con l’obbligo di investire le risorse in impieghi che fisserebbe la legge. Il fatto che si sia alla terza edizione, molto può militare perché ve ne sia una quarta di questa sanatoria e, dunque, non si stimola, come si dovrebbe, l’emersione. In ogni caso, il gettito può aumentare nel primo anno, ma poi, proprio per le aspettative di una nuova indulgenza, calerà negli anni successivi. La certezza del diritto sarà vulnerata. Le somme e i capitali possono essere anche il frutto o comunque essere collegati a reati, appunto, di riciclaggio, di evasione ( se si superano determinati limiti), di usura, a reati societari, per non parlare di reati di mafia. Lo Stato cosa farà in sede di emersione? Si precluderà qualsiasi indagine, di fatto concedendo “erga omnes” una specie di amnistia, in contrasto con la Costituzione, o agirà e indagherà e, in questo caso, l’emersione porebbe essere un’autodenuncia, con conseguenze sul piano penale ? Si affermeranno una giustizia impositiva e una eticità oppure prevarrà il comportameno che era tipico delle “ simonie”? Quanto all’intento di ridurre drasticamente le operazioni in contanti, fondamentale sarà, soprattutto, lo sviluppo di una solida educazione finanziaria in una con la crescita della consapevolezza dei possibili vantaggi delle innovazioni nel sistema dei pagamenti. Vedremo quale sarà l’effetto delle agevolazioni fiscali che sarebbero possibili per gli esercenti e i professionisti che operano con i pagamenti elettronici.

Le ipotesi strampalate che si sono lette le quali vorrebbero la tassazione dell’impiego del contante non considerano che l’emissione e la circolazione delle banconote costituiscono una funzione fondamentale, primigenia dello Stato che subirebbe un “ vulnus” illegittimo, insostenibile a livello europeo dove alcuni Paesi, per di più, non pongono limitazioni al ricorso al contante: si pensi, in particolare,  non all’ultimo Stato, bensì alla Germania. Tutt’altra cosa è lo sviluppo delle monete criptate di cui ha parlato Paolo Savona, presidente della Consob, nella sua recente Relazione al mercato, con considerazioni di particolare interesse e innovatività  che, invece, qualche testa d’uovo ha volutamente distorto o strumentalizzato per far prevalere proprie inesistenti, idee che Insomma, non vi è da farsi illusioni sulla “cashless society”. Lunga è la strada per Tipperary.