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Governo in ogni azienda. Clamorosa mossa "stalinista" di Orlando

Andrea Orlando, ministro della Giustizia

Un posto in cda allo Stato in ogni impresa soccorsa

Filippo Caleri
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La proposta del vicesegretario del Pd, Andrea Orlando, di dare un posto in cda allo Stato nelle imprese nelle quali lo stesso entra per salvarle realizza in grande sogno dell'economia statalista, o meglio stalinista. Addio libero mercato, addio libera imprenditoria, l'occhio e la mano del grande fratello entra nei gangli dell'economia capitalistica. Un posto oggi, domani chissà... La proposta annunciata sulle colonne de La Stampa da Orlando non poteva non suscitare il dibattito. A testimoniarlo un acceso scambio di tweet con Carlo Calenda, ex ministro ed ex compagno di partito. Che lo ha messo all'angolo: «Dunque Andrea Orlando, tralasciando la correttezza della proposta, vediamo l'applicabilità. Voi nominate un membro del Cda in migliaia di imprese dei più svariati settori e dimensioni? Migliaia di politici trombati che di impresa non capiscono nulla? Ma la fate finita». Orlando gli ha risposto con un pacato: «Se leggessi l'intervista, Carlo...».  Insomma anche se il titolo è stato oggetto di contestazione e Orlando ha dovuto suo malgrado correggere l'interpretazione, resta il fatto che il grande sogno socialista che alberga in ogni piddino è sempre pronto a riemergere. Prova ne anche il ritorno della battaglia sulla riduzione dell'orario di lavoro che ha ripreso vigore con l'idea di ridurre le ore di occupazione a ogni dipendente a parità di salario. E che si iscrive nel solco della storica richiesta, propugnata da Fausto Bertinotti con la sua Rifondazione comunista nel 1998. Tema che che fu causa di spaccature a sinistra e della caduta del primo governo Prodi. Chissà se la storia si ripeterà.  

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