Furia del centrodestra: la maggioranza vuole spartirsi le partecipate in piena emergenza coronavirus
Salvini, Meloni e Berlusconi contro Pd e 5 Stelle: "Vogliono forzare le nomine nonostante il controllo del Parlamento sia indebolito. E' uno scempio, si fermino"
No alla lottizzazione delle partecipate in piena emergenza Coronavirus. E' l'allarme lanciato dai leader del centrodestra Matteo Salvini, Giorgia Meloni e Silvio Berlusconi di fronte ai retroscena che svelano come Pd e Cinquestelle siano pronti a procedere alla grande spartizione delle principali poltrone pubbliche nonostante l'attenzione mediatica e politica sia totalmente concentrata sul contrasto alla pandemia. «Prima dell'emergenza coronavirus, i partiti della maggioranza avevano rinviato per nove mesi le nomine di Agcom e Garante della Privacy: due autorità di garanzia fondamentali, che oggi dovrebbero operare nel pieno delle loro funzioni, soprattutto in un momento nel quale è prioritario difendere i dati e la libertà personale degli italiani. Ora invece, in piena emergenza coronavirus, il governo e la maggioranza vogliono procedere al rinnovo dei vertici di enti e di aziende pubbliche. Dopo Inps e Inail è il momento delle grandi aziende di Stato, a partire da Eni, Enel, Poste, Leonardo e Terna» affermano in una nota congiunta i leader di Lega, Forza Italia e Fratelli d'Italia. «Noi avevamo chiesto il congelamento e il rinnovo automatico degli amministratori in carica, sia perché in questa fase non è opportuno introdurre motivi di tensione e di conflitto mentre tutte le forze dovrebbero essere orientate alla lotta all'emergenza sanitaria ed economica, sia per salvaguardare la stabilità e la continuità nella guida delle aziende in un momento delicatissimo nel quale sono particolarmente esposte alla crisi dei mercati e a manovre speculative di tipo finanziario», aggiungono. «È grave che la maggioranza voglia effettuare questa forzatura quando anche il controllo parlamentare è necessariamente indebolito. L'opposizione si chiama fuori da questa scelta infelice, che certo non va nello spirito di collaborazione responsabile più volte invocato dal Presidente della Repubblica, e quindi non parteciperà all'indicazione dei nuovi amministratori. Lasciamo a Cinquestelle, Pd e Italia viva l'irresponsabile spartizione di poltrone alla quale si stanno dedicando in un momento così delicato», concludono Salvini, Berlusconi e Meloni.