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Il bluff delle tasse sospese

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Fermi i versamenti ad aprile e maggio. Ma il 30 giugno lo Stato i suoi 10 miliardi li esige senza sconti

Filippo Caleri
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Tasse sospese alle imprese sì. Ma per poco, troppo poco tempo. E non si scappa: il 30 giugno di quest'anno lo Stato passa all'incasso. È l'altro bluff del decreto liquidità, nella sola bozza circolata visto che, finora, del testo approvato dal Cdm non c'è traccia. L'articolato provvisorio prevede lo stop ai versamenti fiscali relativi all'Irpef, alle addizionali comunali e regionali, oltre che all'Iva e ai contributi previdenziali e assistenziali, e ai premi Inail. Una misura prevista per chi registra un calo di fatturato di almeno il 33% per chi ha fatturato sotto i 50 milioni e di almeno il 50% sopra tale soglia. Nessuna soglia di fatturato invece per i residenti di Bergamo, Brescia, Cremona, Lodi, Piacenza. Mentre sono sospesi in ogni caso i versamenti per i soggetti che hanno iniziato ad operare dal primo aprile 2019. Per approfondire leggi anche: Le imprese siciliane non riescono a pagare le tasse    Un intervento necessario perché le casse soprattutto delle partite Iva sono ormai prosciugate da mesi di mancati incassi e dal pagamento di spese gestionali come i costi delle utenze. Ma c'è il trucco. Sì perché i versamenti sono sospesi solo per il mese di aprile e maggio, ma tutto il malloppo deve essere restituito in un'unica soluzione entro il 30 giugno. Con una sola regalìa concessa e cioè che non si procede al conteggio di interessi e sanzioni. Non solo. Per agevolare il pagamento di quanto dovuto al fisco e agli enti previdenziali l'importo potrà essere rateizzato fino a un massimo di 5 rate mensili, la prima delle quali con decorrenza 30 giugno... SE VUOI CONTINUARE A LEGGERE CLICCA QUI

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