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Coronavirus, l'epidemia congela le cartelle di Equitalia

Filippo Caleri
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Primo effetto del decreto con le misure economiche per famiglie e imprese stremate dall'emergenza coronavirus. L'Agenzia delle entrate-Riscossione ha, infatti, disposto la sospensione dei termini di versamento di tutte le entrate tributarie e non tributarie derivanti da cartelle di pagamento, avvisi di accertamento e di addebito, in scadenza nel periodo compreso tra l'8 marzo e il 31 maggio 2020. Ma attenzione la tregua durerà poco. I pagamenti sospesi dovranno essere effettuati entro il mese successivo il periodo di sospensione ovvero il 30 giugno 2020. Il postino non busserà dunque per recapitare notifiche di multe e tasse non pagate perché fino al 31 maggio 2020 sono sospese le attività di notifica di nuove cartelle e degli altri atti di riscossione, sospensione già in atto da alcuni giorni per disposizione del presidente Ernesto Maria Ruffini. Il decreto dispone anche il differimento al 31 maggio 2020 della rata del 28 febbraio relativa alla cosiddetta rottamazione-ter e della rata in scadenza il 31 marzo del cosiddetto saldo e stralcio. In attesa della pubblicazione del decreto «Cura Italia» sulla Gazzetta ufficiale che riporta tutte le misure annunciate dal governo questi giorni ieri il premier Giuseppe Conte nel corso del vertice straordinario dell'Unione Europea ha chiesto un meccanismo solidale di ripartizione del debito a livello europeo. Conte li ha soprannominati «coronavirus bond» per legarne l'emissione all'emergenza del Covid-19. In alternativa il presidente del consiglio ha chiesto la creazione di un fondo di garanzia Ue in grado di finanziare con urgenza le iniziative dei singoli Governi per proteggere le economie che rischiano di essere messe in ginocchio dalla pandemia. Un fondo che in realtà già esiste perché nel fondo Salva Stati creato dopo la crisi finanziaria del 2009 i soldi già ci sarebbero. Proprio quel fondo che sta cambiando pelle diventando il Mes sul quale si sono innescate però le polemiche politiche tra l'opposizione in Italia e Bruxelles. Le proposte di Conte sono ovviamente rimaste tali. Dal summit non è emersa nessuna decisione in questa direzione. Ma l'Italia porta a casa l'assicurazione del presidente del Consiglio europeo Charles Michel e della cancelliera tedesca Angela Merkel che l'Europa è «risoluta ad agire unita» e a fare tutto ciò che sarà necessario. Conte ha marcato stretto gli euroburocrati : «A una crisi straordinaria si risponde con mezzi altrettanto straordinari, secondo la logica "whatever it takes"», ha insistito Conte con gli altri leader, aggiungendo che «se procederemo divisi la risposta sarà inefficace e questo ci renderà deboli ed esposti alle reazioni dei mercati». Certo sarà convincere la Germania a dare il via libera ai pandemic bond. La Merkel ha preso tempo: «Per ora non c'è una decisione». Ma alle iniziative possibili continueranno a lavorare i ministri delle Finanze dell'eurozona, in vista del prossimo summit europeo che si svolgerà la prossima settimana, sempre in videoconferenza. «Non esiteremo a prendere misure aggiuntive se la situazione lo richiederà» ha rinnovato anche la presidente della Commissione Ursula von der Leyen. Intanto in patria per Conte ci sono anche le critiche e le proteste di chi rimane fuori dagli aiuti economici. E le proteste delle opposizioni, perché le misure fino a ieri non erano ancora pubblicate nero su bianco, ufficialmente sulla Gazzetta Ufficiale. «Questa eterna confusione genera incertezza e l'incertezza è un grave danno per l'Italia», ha attaccato la leader di Fratelli d'Italia Giorgia Meloni. Il segretario della Lega Matteo Salvini ha rilanciato: «Non c'è nulla di scritto», ha tuonato, aprendo l'indirizzo email emergenza legaonline.it «per dare risposta alle domande relativo a questioni per imprese, famiglie, negozi». Nonostante le imponenti misure annunciate dal Governo con il decreto «Cura Italia», che dovrebbero usare la totalità dei 25 miliardi autorizzati dal Parlamento la scorsa settimana, operati e imprenditori hanno una sola domanda: che accadrà il prossimo mese? Una curva discendente dei nuovi contagi, che al momento crescono in numero costante di giorno in giorno, potrebbe dare speranza e sbloccare alcune attività economiche. Per il momento, però, rimane l'incertezza. E gli aiuti dell'esecutivo, per quanto numerosi e consistenti, lasciano fuori qualcuno. È il caso, ad esempio, di architetti e avvocati. Questi, iscritti una cassa di previdenza diversa dall'Inps, non dovrebbero ricevere il bonus da 600 euro previsto per le Partite Iva.

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