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Consob vieta vendite allo scoperto per tre mesi

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Il provvedimento dell'Autorità per stoppare le turbolenze

Alessandro Austini
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La Consob ha deciso di introdurre temporaneamente un regime di trasparenza rafforzata sulle partecipazioni detenute dagli investitori nelle società italiane quotate in Borsa a più alta capitalizzazione e ad azionariato diffuso. La Consob - si lege in una nota - ha adottato due provvedimenti volti da una parte a contenere la volatilità dei mercati finanziari e dall'altra a rafforzare la trasparenza delle partecipazioni nelle società italiane quotate in Borsa. "Le misure - sottolinea l'autorità - si sono rese necessarie alla luce delle forti turbolenze innescate negli ultimi giorni dalla pandemia da Covid-19". A partire dalla seduta di domani, viene introdotto un divieto alle posizioni nette corte (vendite allo scoperto e altre operazioni ribassiste)  ai sensi dell'art. 20 del regolamento europeo 236/2012, dopo aver ricevuto parere positivo dall'Esma. Il divieto, per la prima volta, si applica a tutte le azioni negoziate sul mercato regolamentato italiano. In base al divieto, che fa seguito a quelli già adottati per le sedute del 13 e del 17 marzo, è vietata ogni forma di operazione speculativa ribassista, anche effettuata tramite derivati o altri strumenti finanziari. Sono vietate anche le operazioni ribassiste intraday. Il divieto durerà tre mesi. La decisione di applicare misure restrittive sull'intero listino - viene precisato - è stata adottata con l'obiettivo di ripristinare l'integrità del mercato, anche alla luce delle misure eccezionali sulle vendite allo scoperto adottate nei giorni scorsi dall'Esma e dalle autorità di vigilanza di Spagna, Francia e Belgio.

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