Consob vieta vendite allo scoperto per tre mesi
Il provvedimento dell'Autorità per stoppare le turbolenze
La Consob ha deciso di introdurre temporaneamente un regime di trasparenza rafforzata sulle partecipazioni detenute dagli investitori nelle società italiane quotate in Borsa a più alta capitalizzazione e ad azionariato diffuso. La Consob - si lege in una nota - ha adottato due provvedimenti volti da una parte a contenere la volatilità dei mercati finanziari e dall'altra a rafforzare la trasparenza delle partecipazioni nelle società italiane quotate in Borsa. "Le misure - sottolinea l'autorità - si sono rese necessarie alla luce delle forti turbolenze innescate negli ultimi giorni dalla pandemia da Covid-19". A partire dalla seduta di domani, viene introdotto un divieto alle posizioni nette corte (vendite allo scoperto e altre operazioni ribassiste) ai sensi dell'art. 20 del regolamento europeo 236/2012, dopo aver ricevuto parere positivo dall'Esma. Il divieto, per la prima volta, si applica a tutte le azioni negoziate sul mercato regolamentato italiano. In base al divieto, che fa seguito a quelli già adottati per le sedute del 13 e del 17 marzo, è vietata ogni forma di operazione speculativa ribassista, anche effettuata tramite derivati o altri strumenti finanziari. Sono vietate anche le operazioni ribassiste intraday. Il divieto durerà tre mesi. La decisione di applicare misure restrittive sull'intero listino - viene precisato - è stata adottata con l'obiettivo di ripristinare l'integrità del mercato, anche alla luce delle misure eccezionali sulle vendite allo scoperto adottate nei giorni scorsi dall'Esma e dalle autorità di vigilanza di Spagna, Francia e Belgio.