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Sorpresa Conte: a capo di Investitalia mette un danese

Prima nomina delle 400 in ballo: il premier Conte mette a capo di Investitalia il danese Lars Anwandter, dirigente della Banca europea investimenti

Filippo Caleri
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Sorpresa nomine. Nel dossier delle 400 poltrone che l'esecutivo deve riempire, impantanato tra veti e dispute interne alla maggioranza, il premier Giuseppe Conte ne porta a casa una. La prima di peso è quella del coordinatore di Investitalia, un'agenzia fortemente voluta dal presidente del consiglio per gestire i fondi infrastrutturali europei. E fortemente sostenuta dal premier tanto che lo stesso dichiarò il suo impegno a renderla operativa in breve tempo nella conferenza stampa di fine anno. Ebbene su quella sedia, a dispetto della scarsa capacità di attrazione di intelligenze straniere nel nostro Paese, ci sarà da domani un dirigente della Banca Europea degli investimenti, Lars Anwandter. Uno scandinavo, danese, che lavora da anni in Italia, nella sede della Bei di via Sardegna a Roma. E che con un provvedimento della presidenza del consiglio, datato 20 gennaio, è stato «ufficialmente investito dell'incarico dirigenziale di livello generale di coordinatore della struttura di missione Investitalia». Anwandter è nell'organico della Bei da oltre 19 anni, ed è specializzato nel settore delle infrastrutture idriche. Attualmente è infatti un analista che propone al board dell'istituto finanziario europeo progetti infrastrutturali per l'Italia con un particolare focus sull'acqua, i rifiuti e il settore energetico. Una scelta che ha lasciato molto perplessi i superburocrati dei grandi minsiteri interessati a ricoprite la posizione. Anwandter è infatti considerato un valente economista specializzato nell'economia ambientale, a digiuno però di gestione di organizzazioni pubbliche complesse, come la cabina di regia che a questo punto può accendere i motori. In molti hanno cercato di spiegarsi le motivazioni della scelta del manager danese. E secondo alcune indiscrezioni di palazzo la sua investitura sarebbe legata al supporto offerto dalla Bei all'attività di Investitalia. Giusto mercoledì scorso tra Conte, il presidente della Bei Werner Hoyer e il vicepresidente italiano Dario Scannapieco è stato firmato un protocollo con il quale l'organismo europeo mette a disposizione del governo italiano le proprie competenze in materia di pianificazione e programmazione di piani infrastrutturali. Nel dettaglio, il protocollo si focalizzerà su ricerca e sviluppo industriali, sostegno alle Pmi, infrastrutture digitali e per l'innovazione, riqualificazione e sviluppo urbano sostenibile, lotta al cambiamento climatico, miglioramento ambientale, valorizzazione ed uso ottimale delle risorse naturali, efficientamento energetico dei processi produttivi. Un apporto di alta specializzazione che sarebbe stato condizionato all'inserimento nella nascente struttura di una persona funzionalmente legata a doppio filo con la Bei e in grado di assicurare un coordinamento delle attività con Lussemburgo. Insomma per il bene del Paese un altro pezzo di euroburocrazia si è infilato di soppiatto a Palazzo Chigi.

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