incubo fisco
Aumento dell'Iva, il Governo ci riprova
Irpef, Iva, cedolare secca per i negozi, forse anche una riforma del catasto. Incassata la vittoria in Emilia Romagna, e con un esecutivo all’apparenza più stabile, il ministero dell’Economia mette in agenda un'ambiziosa lista di riforme fiscali. Da Sofia, dove è in visita ufficiale, anche il premier Giuseppe Conte assicura che la situazione attuale, benedetta dal calo dello spread, consente di recuperare risorse e iniziare a ragionare di manovra con largo anticipo. Certo, bisogna tenere i piedi ben ancorati a terra, avverte Roberto Gualtieri, che oltre a guidare il dicastero in via XX settembre ora è candidato per le suppletive del 1 marzo per il collegio di Roma Centro. Non è un caso, quindi, che Gualtieri tra un audizione e l’altra decida di affacciarsi a una presentazione di un libro o, questo sabato, all’assemblea di Italia Viva. Anche se non proverranno dal Pd, i voti del nuovo partito di Renzi non faranno male. Per quanto riguarda l’ Irpef, il primo passo è stato fatto con il decreto della settimana scorsa per concretizzare lo stanziamento in legge di Bilancio: da luglio saranno coinvolti 16 milioni di italiani. Per chi ha un reddito annuo fino a 26.600 euro lordi, il bonus di 80 euro passerà a 100. Oltre questa soglia, l’importo decrescerà fino ad azzerarsi al raggiungimento dei 40mila euro annui. In via XX settembre stanno lavorando ad un disegno di legge delega da presentare entro aprile, in modo da varare una riforma organica nel corso del 2020. Ovvio che, per ridurre le tasse servano maggiori risorse. L’idea di Gualtieri, bloccata l’anno scorso dai veti di Italia Viva e M5S, è rimodulare l’Iva, innalzandola selettivamente per alcuni beni considerati di lusso. Al convegno Telefisco, a Milano, l’ex europarlamentare non si sbottona «perché non abbiamo ancora definito il perimetro della riforma: stiamo ragionando, esitono varie ipotesi». Ma l’idea è sempre la stessa: «Una rimodulazione del nostro sistema dell’Iva potrebbe generare risorse aggiuntive per la riduzione del carico fiscale». A Roma il ministro Gualtieri partecipa poi alla commissione di vigilanza per l’anagrafe tributaria, dove il dibattito è tutto sulla fiscalità immobiliare e la possibilità di riformare il catasto, ancora basato su un sistema risalente al 1939 che non riesce a seguire l’andamento dei valori patrimoniali. Secondo Gualtieri, anche in questo caso la riflessione deve essere ponderata, perché eventuali cambiamenti potrebbero avere un impatto notevole sulle tasche degli italiani. Di fronte ai senatori che avrebbero voluto introdurre la cedolare secca per i negozianti nella scorsa legge di Bilancio, il responsabile del dicastero allarga le braccia: «Non c’era alcuna preclusione, ma abbiamo dovuto fare una manovra impegnativa, con vincoli di bilancio molto significativi», spiega. Insomma, se ne parlarerà, ma solo a patto di trovare le risorse necessarie.