il paradiso (fiscale) può attendere
Il Portogallo tassa le pensioni, addio pacchia per gli italiani
Addio coste dell’Algarve, baccalà e vinho tinto a spese dell’erario italiano. Sì, il paradiso (fiscale), per i pensionati che dimorando per sei mesi all’anno in Portogallo, per ora può attendere. Finora, infatti, chi in possesso di una rendita legittimamente conquistata dopo decenni di lavoro, si trasferiva nel paese lusitano godeva per dieci anni di una totale esenzione fiscale. In soldoni, un assegno di 5mila euro, sul quale in Italia si paga fino al 40 per cento di tasse consegnando all’erario una somma fino a 2mila euro, resta integro nelle tasche del pensionato che si stabiliva in Portogallo. Il beneficio, assicurato dal governo di Lisbona, ha creato un flusso di connazionali che lasciavano (alcuni anche fittiziamente) le città italiane verso il ponente d’Europa. La facilitazione ha ora i giorni contati. Un emendamento alla legge finanziaria portoghese per l’anno 2020, presentato dal Partito socialista del premier Antonio Costa prevede, infatti, di modificare il regime dei cosiddetti «residenti non abituali» introdotto nel 2009 che prevedeva fisco zero per i pensionati stranieri per 10 anni. Ora allo studio invece, riferiscono i media portoghesi, ci sarebbe una tassa del 10% sulle entrate previdenziali degli stranieri «residenti non abituali». «L’esenzione totale dalla tassazione dei redditi pensionistici ottenuti all’estero da residenti non abituali - si legge nell’emendamento- è eliminata e ora è richiesto il pagamento di una tassa del 10%, fatta salva l’opzione di includere ed eliminare la doppia imposizione internazionale». C’è però una scappatoia: la misura si applicherà solo ai nuovi arrivati e non sarà retroattiva. La proposta ha un duplice obiettivo: alleviare la speculazione immobiliare nei grandi centri urbani e attrarre investimenti verso l'interno. Il partito vuole eliminare i cosiddetti «visti d’oro» per gli acquisti di case nelle regioni di Lisbona e Porto, limitando questi investimenti verso l’interno, le Azzorre e Madeira. La norma dovrebbe passare senza ostacoli. I socialisti hanno 108 deputati su 230 seggi e sono dunque la forza dominante. A godere della retroattività e dunque con tassa zero fino allo scadere dei dieci anni restano circa 3 mila connazionali, ai quali l’Inps ha pagato nel 2019 un importo medio di 2.720 euro. Ma a questi vanno poi sommati anche chi ha versato contributi degli enti previdenziali privati.