fuga dal rigore
I portoghesi di Banca d'Italia
I lavoratori della Banca d’Italia pensano al futuro del Paese. Ma anche al proprio. Molti di loro avranno aiutato i governi del rigore a scrivere leggi infernali, dalla Fornero al taglio di sanità e prestazioni sociali. Ma quando si tratta di soldi propri l’austerity viene accuratamente riposta nel cassetto. E se l’obiettivo è sfuggire alla voracità del fisco italiano vale tutto. Anche fare i portoghesi. In tutti i sensi: non pagare (le imposte) e trasferirsi in Portogallo. Nazione che pur di attirare pensionati da tutta Europa è disposta a offrire una tassazione vicina allo zero e servizi con standard europei. Non è un segreto. E qualcuno a Palazzo Koch dopo aver incassato una copiosa rendita ha già spostato «baracca e burattini» sulle coste dell’Oceano Atlantico e nei deliziosi villaggi tra Lisbona e Oporto. Iniziative però ancora troppo individuali e «fai da te». Dunque meglio conoscere i dettgali per preparare la fuga dalle tenaglie, implacabili, dei quasi colleghi del ministero del Tesoro sui redditi. A questo fine il sindacato interno, targato Cisl, ha invitato gli iscritti e non, a... SE VUOI CONTINUARE A LEGGERE CLICCA QUI