rottamazione fornero
Pensioni, adesso il governo vuole cambiare la legge
I sindacati chiamano, il governo risponde. Dopo l’appello delle parti sociali a un «ampio confronto» su previdenza e Irpef, dall’esecutivo giallorosso arriva un doppio segnale, che riapre il tavolo per una stagione di confronto in vista del Def. Se venerdì il ministro dell’Economia Roberto Gualtieri potrebbe avere un rendez-vous sul taglio del cuneo fiscale, il ministero del Lavoro prova ad accelerare sul dossier bollente delle pensioni. Lunedì 27 gennaio la ministra Nunzia Catalfo vedrà infatti i leader di Cgil, Cisl e Uil. Ovviamente ogni riferimento al post Quota 100 è assolutamente voluto, visto che la misura sperimentale voluta dalla Lega scadrà nel 2021 e tra le ipotesi all’orizzonte è spuntata anche la cosiddetta Quota 102, scenario tutto contributivo che esigerebbe 64 anni e 38 anni di versamenti per lasciare il lavoro. Il progetto, però, è stato subito stoppato dal governo, con l’esponente M5S che rilancia: «L’obiettivo è superare la legge Fornero, come lo decideremo sulla base dei dati e di uno studio concreto e reale». La road map è quella tracciata dal premier Giuseppe Conte: due commissioni, una sui lavori gravosi ed una sulla separazione tra previdenza ed assistenza, che insieme a quella di esperti a livello nazionale, «accompagneranno il processo di riforma». Catalfo chiude il suo intervento sui social strizzando l’occhio ai sindacati, spiegando che «dare all’Italia un sistema pensionistico più equo e flessibile è una delle nostre priorità massime». Musica per le orecchie delle parti sociali, che oggi riuniranno le segreterie unitarie. Uno spoiler? Ufficialmente si ribadiranno le rivendicazioni sindacali contenute nella piattaforma unitaria per sollecitare la ripresa dei quattro tavoli con il Governo su previdenza, investimenti e mezzogiorno, fisco, pubblica amministrazione e rinnovo dei contratti. Ma le pensioni saranno il primo dossier sul tavolo di Maurizio Landini, Annamaria Furlan e Carmelo Barbagallo. Dopo la riunione sarà presa una posizione comune, ma filtra già qualche certezza: quota 102 non fa certo fare i salti di gioia, perchè di fatto crea più problemi di quanti ne risolverebbe. La ricetta previdenziale del governo, è il ragionamento, deve puntare sulla flessibilità vera, senza uscite oltre i 62 anni e senza penalizzazioni. Insomma, quota 100 può essere etichettata come "positiva", ma ora serve un cambio di passo per chiudere i nodi aperti ed evitare lo scalone per chi ottiene i requisiti per andare in pensione a gennaio 2022. I segretari generali dei tre principali sindacati italiani puntano in alto: l’incontro di oggi dovrà tracciare le linee guida per un’azione concreta, cercando di arrivare con proposte nero su bianco per il Def prima del confronto nella maggioranza.