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Arrivano i soldi, Alitalia respira

Alitalia

Filippo Caleri
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Si balla, in volo, fino al 31 maggio del prossimo anno. Chiusa la partita del salvataggio targato Ferrovie-Delta, per il passo indietro di Atlantia, la compagnia ha ancora carburante finanziario per restare in aria. Il consiglio dei ministri ha infatti approvato il decreto che assicura al vettore 400 milioni di euro per sei mesi. Una somma sufficiente ad affrontare le turbolenze in termini di incassi che si registrano nel periodo invernale e guadagnare tempo per una soluzione che eviti il fallimento incipiente. Per approfondire leggi anche: Crisi Alitalia, arriva il prestito-ponte Insomma dopo sette proroghe e i primi 900 milioni di euro pubblici andati in fumo, il governo riporta indietro le lancette al punto di partenza e punta su un nuovo bando di gara, che verrà però prima accompagnato da un piano di tagli e ristrutturazioni per rendere la compagnia più appetibile agli stessi interessati di sempre: i tedeschi di Lufthansa, interessati da sempre alle rotte e ai voli, ma non a caricarsi di personale in eccesso. Una riorganizzazione dunque necessaria perché, ha detto il vice ministro dello sviluppo Stefano Buffagni, «altrimenti è invendibile, lo dicono i fatti». Il nuovo sentiero tracciato dall'esecutivo prevede oltre ai soldi anche il tempo. Sei mesi fino al 31 maggio 2020 il termine per il trasferimento degli asset. Un piano che si scontra però con Bruxelles dal quale arriva il cartellino giallo. Le misure che coinvolgono aiuti di Stato - avverte un portavoce della Commissione - non possono essere concesse senza essere state prima notificate a Bruxelles e avere ricevuto l'ok... SE VUOI CONTINUARE A LEGGERE CLICCA QUI

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