rush finale
Manovra da 30 miliardi. Ma è ancora rebus su sconti fiscali e ritocchi Iva
La prossima manovra «non sarà restrittiva», pertanto «per trovare la quadra è necessario utilizzare al massimo la flessibilità consentita nel patto di stabilità», Roberto Gualtieri è conscio della difficoltà del compito che lo attende, ma vuole e deve pensare positivo. «Quando ho giurato sapevo che avrei dovuto trovare 23 miliardi in 23 giorni, le famose clausole di salvaguardia», dice sorridendo intervistato a "1/2 in più" su Rai3. L’obiettivo è comunque chiaro: «Realizzare una piccola espansione per conciliare l’equilibrio dei conti con l’impegno di ridurre il debito pubblico», un primo passo in un orizzonte che il ministro dell’Economia vede come «triennale». Gualtieri non vuole soffermarsi troppo sui numeri ma uno lo ufficializza etichettando come «verosimile» una manovra del valore di 30 miliardi. E anche in merito al rapporto deficit/pil le indicazioni sono chiare: «Meglio non dichiarare il 2.4% facendo alzare lo spread e fare poi il 2.04%..», dice facendo riferimento indiretto al governo gialloverde, «percorreremo una saggia via di mezzo». Sempre considerando che «c’è il conto del Papeete che ci è stato lasciato da pagare» il titolare di via XX Settembre enuncia i suoi intendimenti. «Non ci saranno tagli alla scuola, sanità e università, sarebbe controproducente», assicura. Ci sarà invece «un impegno graduale al superamento del superticket». Confermati pure due provvedimenti simbolo del precedente esecutivo come quota 100 e reddito di cittadinanza. «La prima è una misura che va ad esaurimento mentre sulla seconda la sfida è rafforzare le politiche attive», argomenta il ministro. Attenzione massima sarà data all’economia green per la quale è confermata la volontà, nelle prossime manovre, di scorporare gli investimenti dal deficit. Il punto di caduta finale, dice Gualtieri, è «un grande fondo specifico ’alla tedescà dedicato alla transizione verso la sostenibilità». Concetto che deve essere traslato anche nel sociale con un piano riguardante gli asili nido con «l’azzeramento delle rette per i redditi medio-bassi e costruzione di nuove strutture». In manovra ci sarà anche una primo scaglione di riduzione del cuneo fiscale che «è una necessità». Un passo, dichiara il ministro, «non solo a livello redistributivo ma anche per la crescita». Al netto dei buoni propositi il capitolo più scottante però è e resta quello dell’Iva. «Il governo non ha ancora presentato nessun piano. L’orizzonte non è la Nadef ma la manovra. Invito tutti alla calma», avvisa al riguardo Gualtieri. Pur non entrando nei particolari il ministro non nega la possibilità di una rimodulazione selettiva, anche se precisa «è solo una delle ipotesi» da poter mettere in campo, e legata agli incentivi sui pagamenti elettronici per sminare un’evasione fiscale arrivata a livelli «immorali». Saranno settimane frenetiche insomma per evitare l’aumento dell’Iva e «onorare» la «sfida ambiziosa» accettata in sede di formazione del nuovo governo.