tremano i mercati
Governo a rischio: schizza lo spread e Piazza Affari sprofonda
Il percorso per la nascita di un governo rossogiallo torna in salita e i mercati accusano il colpo, con Piazza Affari che dopo una partenza cauta e un successivo rialzo dei guadagni, nel pomeriggio inverte bruscamente la rotta e a pagare subito il prezzo del mutato umore degli investitori sono le banche. Stessa sorte per lo spread Btp/Bund che apre poco mosso a 171 punti e poi cala fino a toccare i 166 per balzare a 177 punti e ripiegare in chiusura a 171,6 punti. Nel giorno del secondo giro di consultazioni del premier incaricato, Giuseppe Conte, per la formazione del nuovo esecutivo targato M5s-Pd, a mettere in fibrillazione gli operatori sembrano essere le dichiarazioni del capo politico del Movimento 5 stelle, Luigi Di Maio, che indica alcuni punti «imprescindibili» per il programma del nuovo governo col Pd e di fatto dà un aut aut ai ventilati alleati: «O siamo d’accordo a realizzare i punti del nostro programma o non si va avanti - avverte - non guardiamo a un governo solo per vivacchiare, consideriamo alcuni dei punti del documento imprescindibili». Sono le 15 in punto. Schizza lo spread di quasi 10 punti base (arriva a 177), con il rendimento che torna nuovamente sopra l’1%. Solo in chiusura di seduta il differenziale si stabilizza a 171,6 punti. I timori di una possibile mancata intesa tra M5s e Pd si ripercuote anche su Piazza Affari, che archivia la seduta in rosso dello 0,35% in controtendenza con il resto d’Europa. A pagare subito il prezzo del mutato umore degli investitori sono le banche: Banco Bpm lascia sul terreno il 3,35%, male anche Ubi; in calo i big Intesa Sanpaolo e Unicredit. Le dure parole di Di Maio appesantiscono anche Atlantia: -2,55%.