LA MOSSA DELLA BCE
Draghi pensa a un nuovo taglio dei tassi. Le Borse ringraziano, Trump si infuria
Un ulteriore taglio dei tassi di interesse come mossa per sostenere l'economia europea in affanno. E un Quantitative Easing che è ancora ben lontano dall'esaurire le sue risorse. Il governatore della Bce Mario Draghi lascia trapelare le possibili mosse di Francoforte nel prossimo futuro per contrastare la stagnazione dell'economia continentale provocando una scossa sui mercati - con le Borse continentali che si impennano e lo spread Btp-Bund che scende a livelli di diversi mesi fa. Al tempo stesso, incassa gli strali del presidente Usa Donald Trump che vede nei suoi annunci un possibile indebito vantaggio per l'economia europea. Parlando a Sintra in Portogallo, Draghi mette mano all'arsenale a disposizione della banca centrale e fa sapere che, se l'economia europea non dovesse mostrare segni di miglioramento, in particolare sul fronte dell'inflazione, potrebbe esserci bisogno di nuovi stimoli. Draghi fa esplicitamente riferimento al "programma di acquisto asset", ovvero al Qe, il quale dice "ha ancora uno spazio considerevole", cioe' potrebbe essere riesumato, con gli opportuni aggiustamenti. Inoltre ricorda che "ulteriori tagli dei tassi e misure per mitigare qualsiasi effetto attualmente collaterale continuano a far parte degli strumenti" a disposizione della Bce. Le sue parole hanno un effetto dirompente sui mercati, fanno precipitare lo spread sotto quota 250, ai minimi da aprile, fanno scendere l'euro sotto 1,12 sul dollaro e rivitalizzano le Borse europee, che erano scese in territorio negativo e subito girano al rialzo, in particolare Milano e Parigi, attualmente vicine a +1,5%. Donald Trump, da Washington, sobbalza alle parole del presidente della Bce e twitta infuriato: "Draghi ha appena annunciato il possibile arrivo di altri stimoli, facendo immediatamente calare l'euro contro il dollaro, e rendendo ingiustamente più facile per loro competere con gli Stati Uniti. Sono anni che lo stanno facendo, insieme alla Cina e ad altri". Draghi non si limita a preannunciare il possibile arrivo di nuovi stimoli ma, compatibilmente con il suo mandato, che scade a ottobre, indica anche i tempi, ravvicinati, dell'eventuale allentamento monetario. "Nelle prossime settimane - fa sapere - il Consiglio direttivo delibererà su come i nostri strumenti possano ridurre il rischio di danni alla stabilità dei prezzi. Siamo in grado di adattare la nostra forward guidance (le nostre linee guida, ndr) adeguando il nostro orientamento e la sua capacità di tener conto delle variazioni nel percorso di aggiustamento dell'inflazione". Il presidente Bce ha poi messo in guardia sulle prospettive dell'economia europea. "Guardando in avanti, lo scenario dei rischi rimane negativo, e gli indicatori per i prossimi trimestri indicano una debolezza persistente. Non si sono dissipati quei rischi evidenti durante tutto lo scorso anno, in particolare i fattori geopolitici, la crescente minaccia del protezionismo e le vulnerabilità dei mercati emergenti" ha detto, notando che "il trascinarsi dei rischi ha pesato sull'export, specie sull'industria manifatturiera". In precedenza lo stesso Draghi, facendo riferimento all'Italia, senza nominarla, aveva sostenuto che "ricreare spazio fiscale aumentando l'output potenziale attraverso riforme e investimenti pubblici e rispettando il quadro fiscale europeo aiuterà a preservare la fiducia degli investitori nei paesi con un alto debito pubblico, bassa crescita e uno spazio fiscale limitato".