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Mediaset sposta la sede legale in Olanda
Mediaset si appresta a spostare la sede legale in Olanda e scommette sul futuro. I consigli di amministrazione del Biscione e della controllata spagnola, Mediaset España, hanno deliberato la fusione nella nuova holding Mfe, MediaforEurope. L’obiettivo è «creare valore e sviluppo e diventare la casa di un grande broadcaster europeo - commenta l’amministratore delegato, Pier Silvio Berlusconi, in conferenza stampa a Cologno Monzese -. Con MediaforEurope da un’eccellenza italiana parte una sfida europea». La fusione delle due società si celebrerà il 4 settembre con le assemblee che si terranno a Cologno e in Spagna. E, una volta completata l’operazione, alla holding sarà conferita anche la partecipazione del 9,6% in ProSiebenSat1 acquisita nei giorni scorsi. Prevista, se tutto andrà nel verso giusto, la distribuzione di un dividendo da 100 milioni entro il 2019. Il figlio del Cavaliere, intanto, assicura che «non ci sarà nessuna delocalizzazione. Tutte le attività rimarranno in Italia e in Spagna, così come le sedi fiscali nei due Paesi». La scelta dell’Olanda, sottolinea il Biscione, è puramente tecnica, perché le regole olandesi consentono una governance in grado di favorire la stabilità della compagine azionaria, certezze gestionali e una maggiore flessibilità per perseguire opportunità di crescita e sviluppo. Sotto il profilo dell’azionariato, Fininvest deterrebbe una partecipazione in Mfe pari al 35,43% del capitale in circolazione, Simon Fiduciaria il 15,39%, Vivendi il 7,71% e al mercato resterebbe il 41,47%. «La nuova holding - specifica Berlusconi - non si porta più dietro il voto maggiorato. Ragionevolmente i diritti di voto di Fininvest dovrebbero stare sopra il 50%» Esulta anche la presidente del gruppo, Marina Berlusconi, secondo cui per Fininvest «questo è un giorno da ricordare, e con grande orgoglio. Mediaset compie - in linea con gli impegni assunti da mio fratello Pier Silvio - il primo passo per la nascita di un broadcaster paneuropeo. Dimostrando in tal modo di saper reagire da protagonista alle trasformazioni di un mercato sempre più globale e competitivo». Andando nel dettaglio, ancora, sarà previsto un buy-back fino a 280 milioni di euro al perfezionamento della fusione, ad un prezzo massimo per azione di 3,4 euro. Secondo quanto fa sapere il Biscione, sono previste efficienze in termini di costi e risparmi previsti tra 100-110 milioni di euro entro il 2023, con un net present value di circa 800 milioni di euro. Pier Silvio Berlusconi poi mette in guardia: «Non ci provate nemmeno a strumentalizzare, Mediaset è italiana e si lancia verso una nuova avventura internazionale». Ma non ci sono preclusioni: «Tirare a bordo altri alleati è una cosa in cui credere». Dopodiché l’a.d. si dice anche ottimista sulla reazione di Vivendi, lasciandosi alle spalle il «passato» delle carte bollate sull’affare Premium: «È un azionista e come tutti gli altri azionisti dovrebbe guardare a questa operazione con grande favore. Questa è un’operazione che indubbiamente va nell’interesse di tutti gli azionisti». Infine, il capo azienda del Biscione chiarisce che «noi non consideriamo Netflix un concorrente diretto», perché «fanno un altro mestiere». Certo è che « Mediaset vuole guardare avanti e crescere».