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Gli italiani perdono fiducia nell'Unione europea

Il 66% della popolazione crede che non starà meglio nei prossimi 5 anni

Carlo Antini
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Un paese che guadagna 3 punti in termini di fiducia rispetto allo scorso anno (da 43 a 46 nel Trust Index) tanto da guadagnare la seconda posizione tra i paesi europei dopo l'Olanda, ma nel quale il 66% della popolazione crede comunque che non starà meglio nei prossimi cinque anni e che, soprattutto nella sua parte più abbiente ed informata, vede un calo di fiducia rispetto ai media (9 punti in meno rispetto al 2018), aziende (un punto in meno), organizzazioni non governative (dodici punti in meno). In controtendenza il governo che guadagna 16 punti rispetto allo scorso anno nel totale del campione (è un record tra i 27 paesi analizzati) e 6 punti presso le élite. Il datore di lavoro con il 72% è l'istituzione che riscuote il maggior grado di fiducia negli italiani e gli esperti accademici sono considerati la voce più autorevole dal 62% del campione. È la fotografia dell'Italia scattata dalla 19esima edizione dell'Edelman Trust Barometer, la più importante indagine globale sul tema della fiducia realizzata dall'agenzia di comunicazione Edelman in 27 paesi su di un campione di 33.000 persone, diviso tra élite (la parte più informata e con maggior tenore di vita) e il resto della popolazione, che viene interrogato rispetto alla fiducia verso aziende, media, organizzazioni non governative e governo. Gli italiani continuano a perdere fiducia nell'Unione Europea (4 punti percentuali in meno rispetto al 2018) e nelle Nazioni Unite (3 punti percentuali in meno), in controtendenza rispetto alla maggior parte dei paesi analizzati. Calano anche le organizzazioni non governative e le aziende che in Italia, considerando il totale del campione, perdono rispettivamente 2 punti ed un punto in termini di fiducia ma che crescono in 21 paesi su 26. Cresce la fiducia degli italiani nelle aziende tricolori che guadagnano 8 punti rispetto allo scorso anno, tendenza confermata anche su scala mondiale con una crescita di 2 punti rispetto al 2018 anche se l'Italia resta fanalino di coda tra i paesi europei con un punteggio di 53, lontana dai 70 di Germania e Svizzera. Il 78% degli italiani (12 punti in più rispetto al 2018) crede nel ruolo sociale delle aziende che dovrebbero non solo perseguire il profitto ma anche migliorare le condizioni economiche e sociali delle comunità in cui operano. Infatti, il 66% (5 punti percentuali in più rispetto al 2018) crede che gli amministratori delegati debbano puntare decisi verso il cambiamento senza aspettare che il governo imponga loro delle scelte.  Resta stabile in Italia la fiducia nei media rispetto allo scorso anno con il nostro paese che è secondo in Europa dopo l'Olanda, anche se i media restano l'istituzione con meno fiducia nella maggior parte dei paesi analizzati. Notevole il gap a favore di media tradizionali e motori di ricerca (il 69% ha fiducia) rispetto ai social media (solo il 36% ha fiducia) che perdono 1 punto rispetto al 2018. Parallelamente aumentano di ben 18 punti percentuali coloro che si informano almeno una volta a settimana o più e postano contenuti diverse volte al mese. In merito ai settori economici, gli italiani premiano l'automobile con 8 punti percentuali in più di fiducia rispetto allo scorso anno, il manifatturiero (+6) e la moda (+4) con il settore tecnologico che resta leader con 78 punti percentuali. In coda restano i servizi finanziari che perdono 2 punti rispetto al 2018 ma che dal 2015 hanno guadagnato 5 punti percentuali. In testa alla classifica dei settori che hanno guadagnato più fiducia negli ultimi 5 anni c'è l'energia con 6 punti in più. “L'Edelman Trust Barometer descrive un paese che in generale ha più fiducia rispetto allo scorso anno, anche se permane una evidente preoccupazione verso il futuro che peraltro è condivisa dalla maggior parte dei paesi più sviluppati. Si rafforza la tendenza degli italiani a vedere le aziende come soggetti economici che hanno una grande rilevanza sociale e questo implica una importante responsabilità per gli amministratori delegati, visti come potenziali protagonisti del cambiamento, e per l'attività aziendale che tenga conto non solo del profitto -  ha affermato Fiorella Passoni, amministratore delegato di Edelman Italia – Nonostante la rilevante crescita fatta registrare dal governo, 3 delle 4 istituzioni esaminate (media, NGO e governo) restano in territorio di sfiducia ma il messaggio che arriva dalla nostra ricerca riguarda la necessità di un'azione sinergica rivolta ad una sempre più stretta e leale collaborazione tra 4 istituzioni che nella loro azione quotidiana sono strettamente interdipendenti l'una dall'altra. È l'unica strada per recuperare quella fiducia nel sistema che 9 italiani su 10 sembrano aver perso”

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