Pensioni, scatta l'aumento. Ma sarà magro: solo l'1,1% in più
Il recupero dell'inflazione
Non sarà uno di quegli aumenti che cambiano la vita di milioni di persone. Ma dal primo gennaio 2019 sarà incrementato l'importo degli assegni pensionistici. Una somma quasi simbolica (compresa tra i 6 e i 15 euro lordi al mese in più) ma che è l'effetto della cosiddetta perequazione, un meccanismo che rivaluta gli importi previdenziali sulla base dell'inflazione registrata nell'anno. Ieri è arrivato in Gazzetta Ufficiale il decreto che stabilisce che, in via provvisoria nella rata di gennaio 2018 le somme percepite dai pensionati saranno aumentate dell'1,1%. Un dato stimato, agganciato alla tendenza del carovita nell'anno che si sta chiudendo, e che è quindi suscettibile di variazione se la previsione fosse inferiore del dato certificato a consuntivo (in genere disponibile nei primi mesi di ogni anno). Se mai si dovesse registrare una differenza per una fiammata dei prezzi nei mesi finali dell'anno, alla fine del 2019, con un decreto simile, si attiverebbe un conguaglio per recuperarla. Situazione che non si è verificata nel 2018. Nel decreto del ministero dell'economia e della finanza (Mef) del 16 novembre 2018 pubblicato nella Gazzetta il valore definitivo della variazione percentuale da considerare per la perequazione applicata quest'anno è esattamente pari a quello provvisorio (stimato a fine 2017). Dunque resta confermato il più 1,1% scattato a gennaio scorso. Per ora ci si deve accontentare. Le regole dovrebbero cambiare alla fine del 2018 quando scadranno gli effetti della legge Fornero che limitava le perequazioni delle pensioni di importo più elevato. Difficile però immaginare la sostituzione con un meccanismo più generoso dell'adeguamento economico. Questa volta, intanto, la rivalutazione sarà piena solo per quegli importi fino a tre volte il minimo, valore che per quest'anno è stato pari a 507,46 euro mensili. La perequazione sarà piena per un importo lordo poco sopra i 1500 euro. Per chi si avvicina a questo tetto l'aumento sarà di circa 16 euro al mese (lordi). Per un assegno di mille l'incremento è di 11 euro e spicci. Sempre lordi. Per il valore netto basta applicare l'aliquota fiscale di riferimento. Ma vista l'esiguità del risultato forse è meglio lasciar perdere.