Manovra, Tria sfida l'Ue ma la bocciatura è vicina. E lo spread schizza
Nessun passo indietro da parte del governo
Nessun passo indietro da parte del governo, ma avanti con la discussione in attesa delle prossime mosse della Commissione sulla manovra di bilancio. Giovanni Tria partecipa all'Eurogruppo informale allargato a 27 e conferma filosofia e cifre del progetto di bilancio dell'Italia: "Il programma del governo non cambia - dice - anche se c'è tutta l'intenzione di portare avanti la discussione con la Commissione europea". L'eventualità di un'apertura della procedura per deficit eccessivo da parte di Bruxelles è concreta, ma il ministro dell'Economia replica che "l'Italia ha rimandato la risposta alla richiesta della Commissione, aspettiamo di vedere quale sarà la risposta, quale sarà il tono della risposta e quello che si richiede. Andiamo avanti passo dopo passo, vediamo cosa rispondono e noi risponderemo alle osservazioni che verranno fatte". Tria ammette che nel confronto con la Ue "non sta tutto ben funzionando", ma aggiunge che "bisogna interrompere questa corsa a uno scontro che non ha ragione di esistere" perché "qui si sta discutendo su uno 0,4% in più di deficit". Discussione surreale secondo il ministro dell'Economia, perché "stiamo discutendo di un deficit al 2,4%, uno dei più bassi della storia della finanza pubblica italiana", un Paese che da 20 anni ha un "surplus primario: dire che l'Italia è il Paese della finanza allegra è un falso storico. Non siamo i più bravi ma non siamo nemmeno i peggiori", aggiunge Tria citando il deficit della Francia "questa non è una scusa ma poiché non si è mai parlato di deviazioni di altri Paesi ben più forti del nostro, non vedo perché si debba discutere oggi". Un tetto, quello del deficit al 2,4% del Pil, che non sarà superato, prosegue Tria, "sperando" che questo faccia calare uno spread che si mantiene saldamente al di sopra di quota 300.