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Manovra, Tria sfida l'Ue ma la bocciatura è vicina. E lo spread schizza

Il ministro dell'Economia Tria

Nessun passo indietro da parte del governo

Silvia Sfregola
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Nessun passo indietro da parte del governo, ma avanti con la discussione in attesa delle prossime mosse della Commissione sulla manovra di bilancio. Giovanni Tria partecipa all'Eurogruppo informale allargato a 27 e conferma filosofia e cifre del progetto di bilancio dell'Italia: "Il programma del governo non cambia - dice - anche se c'è tutta l'intenzione di portare avanti la discussione con la Commissione europea". L'eventualità di un'apertura della procedura per deficit eccessivo da parte di Bruxelles è concreta, ma il ministro dell'Economia replica che "l'Italia ha rimandato la risposta alla richiesta della Commissione, aspettiamo di vedere quale sarà la risposta, quale sarà il tono della risposta e quello che si richiede. Andiamo avanti passo dopo passo, vediamo cosa rispondono e noi risponderemo alle osservazioni che verranno fatte". Tria ammette che nel confronto con la Ue "non sta tutto ben funzionando", ma aggiunge che "bisogna interrompere questa corsa a uno scontro che non ha ragione di esistere" perché "qui si sta discutendo su uno 0,4% in più di deficit". Discussione surreale secondo il ministro dell'Economia, perché "stiamo discutendo di un deficit al 2,4%, uno dei più bassi della storia della finanza pubblica italiana", un Paese che da 20 anni ha un "surplus primario: dire che l'Italia è il Paese della finanza allegra è un falso storico. Non siamo i più bravi ma non siamo nemmeno i peggiori", aggiunge Tria citando il deficit della Francia "questa non è una scusa ma poiché non si è mai parlato di deviazioni di altri Paesi ben più forti del nostro, non vedo perché si debba discutere oggi". Un tetto, quello del deficit al 2,4% del Pil, che non sarà superato, prosegue Tria, "sperando" che questo faccia calare uno spread che si mantiene saldamente al di sopra di quota 300.

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