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Tutti all'attacco dei conti italiani. Germania e Olanda contro la manovra

Dopo la lettera alla Ue arrivano le critiche delle banche centrali

Carlo Antini
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Tutti contro la manovra economica del governo giallo-verde. "E' poco sorprendente ma molto deludente il fatto che l'Italia non abbia rivisto il proprio bilancio. Le finanze pubbliche dell'Italia sono fuori controllo e i piani del governo italiano non portano una robusta crescita economica - dichiara il ministro delle Finanze olandese, Wopke Hoekstra - Questo bilancio non soddisfa gli accordi che abbiamo stipulato in Europa. Ho grandi preoccupazioni al riguardo, spetta ora alla Commissione europea prendere ulteriori provvedimenti". E ancora dall'Olanda parla Klaas Knot, governatore della Banca centrale olandese. L'Italia deve scegliere se conformarsi alle regole fiscali europee o affrontare maggiori costi di indebitamento, in quanto la Bce non si affretterà a soccorrere un singolo membro della zona euro. Knot, che è considerato un "falco" in seno al consiglio direttivo della Bce, afferma che "è piuttosto pertinente sostenere che l'Italia debba essere effettivamente conforme alla regole", anche perché "in caso contrario, il risultato sarà un aumento dello spread". Il governatore centrale ammette che "ci sono rischi al ribasso per la regione", tra cui lo scontro tra Italia e Ue sulla manovra, la Brexit e lo scontro commerciale Usa-Cina, "ma l'impatto non è tale da indurci a cambiare radicalmente le nostre prospettive" della politica monetaria. E prende la parola anche il presidente della Bundesbank, Jens Weidmann. Il governo italiano è legittimato ad aumentare la spesa pubblica, ma a condizione che non ne derivi un onere più elevato sul debito. Weidmann, che è anche membro del Consiglio direttivo della Bce, dichiara che "è perfettamente legittimo che un nuovo governo stabilisca nuove priorità politiche" ma "nella misura in cui queste sono associate a spese aggiuntive, sarebbe consigliabile ridurre altre spese o aumentare le entrate". Come riporta Bloomberg sul suo sito, il capo della Buba evidenzia che "al requisito della riduzione del debito non si deve rinunciare". Weidmann spiega che con l'espansione economica dell'area dell'euro in corso, nonostante un recente rallentamento, e con la politica monetaria che probabilmente non sarà in grado di fornire molto sostegno se ci sarà una prossima crisi, i Paesi fortemente indebitati come l'Italia dovrebbero cogliere l'opportunità per ridurre il loro fardello. "Non condivido l'idea che i problemi di crescita saranno risolti con un debito sempre maggiore, e che l'alto debito non è problematico", dichiara il presidente della Banca centrale tedesca, ricordando che i membri dell'eurozona devono avere "bilanci solidi".

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