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Il governo si vuol prendere l'Alitalia

Ingresso dello Stato nel capitale, socio straniero e accordo con Fs. Solo Tria prova a stoppare la manovra. Ma Di Maio lo gela: "Tiriamo dritto"

Silvia Sfregola
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Il sogno pentastellato di "rinazionalizzare" (seppur parzialmente) Alitalia, precipita sulle coste dell'isola di Bali. A 'dirottare' i piani di Luigi Di Maio è il ministro dell'Economia in persona. Soltanto poche ore dopo che il vicepremier aveva spiegato che al governo immaginano il futuro della compagnia di bandiera a forte connotazione pubblica, con lo Stato direttamente nel capitale (l'ipotesi è il 15%) tramite la conversione in equity di parte del prestito ponte da 900 milioni concesso nei mesi scorsi, più altri soggetti pubblici come Fs e Cdp, il suo collega Giovanni Tria in una sola frase ha fatto tornare i sogni nell'hangar, abbandonando la rampa di lancio. "Penso che delle cose che fa il Tesoro debba parlarne il ministro dell'Economia. Io non ne ho parlato", ha detto infatti il titolare del Mef dall'Indonesia, dove si trova per partecipare ai lavori del meeting annuale Fmi/World Bank. Riavvolgendo il nastro di una giornata ricca di colpi di scena, il primo a muovere la pedina sulla scacchiera è Di Maio, dopo la riunione con i sindacati al Mise, annunciando l'arrivo entro il 31 ottobre di una manifestazione di interesse e una conseguente offerta vincolante per Alitalia. "Vogliamo rispettare questa data", ha anche sottolineato il ministro dello Sviluppo economico. "Vediamo come sarà la composizione dell'equity, non mi voglio sbilanciare", ha aggiunto il capo politico del Movimento 5 Stelle. Che ha illustrato tre "auspici", relativi proprio ai player pubblici: lo Stato in primis, le Fs "con una partnership sicuramente strategica, ma, è auspicabile, anche finanziaria" e Cdp, "tenendo presente che per il lungo raggio dobbiamo cambiare la flotta, e sono sicuro che la Cassa depositi e prestiti possa darci una mano per il finanziamento dell'acquisto o leasing di nuovi aerei". In questo senso la mossa di Ferrovie dello Stato italiane è di quelle da cerchiare in rosso nell'agenda, Perché l'azienda di Piazza Croce Rossa ha presentato una manifestazione di interesse "necessaria per analizzare al meglio il dossier relativo all'azienda", chiarendo però che "non è in questa fase vincolante". Questa nuova Alitalia, una 'New Company' o NewCo che dovrà fare utili e stare sul mercato, sarà dotata di almeno 2 miliardi, "soglia di galleggiamento" sotto la quale non si può andare, secondo il ministro. Se, come altra faccia della medaglia, ci sarà Bad Company nella quale riversare le attività non remunerativa, "non riguarderà i lavoratori", ha specificato Di Maio. Che non si ferma davanti alle parole di Tria: "Su Alitalia l'Esecutivo ha le idee chiare, il piano di rilancio è nel contratto di governo". Ed esulta anche per il passo di Fs: "Potrebbe nascere il primo gruppo al mondo di trasporto integrato gomma-ferro-aria". Anche l'altro vicepremier, il leader leghista Matteo Salvini, ha sostanzialmente confermato la linea del collega pentastellato, sottolineando che "serve una compagnia di bandiera al servizio del Paese", perché "per l'Italia il turismo, quello culturale, commerciale e d'affari, è fondamentale". Salvini ha assicurato che non ci sarà "nessuna svendita a compagnie straniere, nessuno spreco come in passato, nessuno spezzatino", ma "un serio piano di rilancio". Dall'Eritrea anche il premier, Giuseppe Conte, ha parlato di Alitalia sottolineando che "la competitività dell'impresa turistica è affidata alla possibilità di raggiungere le mete a costi accessibili e orari intelligenti", e "l'ingresso di Ferrovie, in questo senso, permetterebbe ad esempio di lavorare al biglietto unico treno-aereo". Dai sindacati c'è stata cauta soddisfazione. "C'è tutto il piano industriale fino in fondo", ha detto il segretario confederale della Cisl, Andrea Cuccello. Susanna Camusso, segretaria generale della Cgil, sottolinea che "il tempo è molto stretto", e che sono positive le rassicurazioni sull'occupazione, "ora si deve passare ai fatti", perché "allo stato siamo alle premesse". Insomma, "entro la fine del mese è tardi, la lettera vincolante deve arrivare nelle prossime ore o giorni". Sempreché non si apra un altro 'duello' con l'Europa. Perché prime indiscrezioni filtrate da Bruxelles sembrano dare manforte più a Tria che ai leader giallo-verdi. Sulla rinazionalizzazione di Alitalia, in Ue chiedono attenzione a non sforare dalle norme sugli aiuti di Stato. Almeno su quello.

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