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La lotta all'evasione? Con la lotteria

Il dl fiscale prevede l'arrivo della ricevuta telematica nel 2020. Per incentivare i clienti a inviarlo le Entrate puntano sulla riffa per i contribuenti

Filippo Caleri
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Lo Stato si affida alla lotteria per combattere l'evasione e i furbi che le tasse non le vogliono proprio pagare. Smentendo l'avversione per ogni tipo di gioco, tipico di una parte della maggioranza di governo, la bozza di decreto fiscale che circola ripropone un vecchio cavallo di battaglia della sinistra targata Prodi e Visco. L'idea è quella di una riffa legata allo scontrino, che ogni esercente rilascia quando si acquista un prodotto, e che diventerà virtuale. Un'innovazione che dovrebbe partire già nel 2020, tra un anno e qualche mese dunque, e che è legata all'arrivo della fattura elettronica nelle transazioni economiche prevista dal primo luglio del 2019 per le imprese che fatturano almeno 400 mila euro all'anno, ed estesa a tutti gli altri dopo sei mesi. Da inizio 2020, dunque, alla cassa del negozio il cittadino non riceverà l'attuale cartina fiscale con l'importo pagato. La traccia del pagamento del corrispettivo sarà (o dovrebbe essere) inviata telematicamente dal titolare dell'attività all'Agenzia delle Entrate. Per partecipare alla lotteria sarà sufficiente lasciare alla cassa il codice fiscale, come già accade con il meccanismo, ormai divenuto automatico in farmacia. E cioè l'uso della tessera sanitaria insieme al pagamento per inviare i dati al fisco in modo da ottenere le detrazioni nella dichiarazione dei redditi. Ogni giorno sulla base delle informazioni ricevute saranno estratti premi in denaro per i contribuenti che hanno avuto l'accortezza di far registrare l'acquisto. Un comportamento che la riffa dovrebbe incentivare. Fin qui lo scenario... SE VUOI CONTINUARE A LEGGERE CLICCA QUI

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