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Tria e gli altri: come ti gonfio il Def

Nelle stime dell'esecutivo una crescita esagerata per coprire...

Manuel Fondato
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Nonostante l'autorevole fonte che li produce, i numeri di un Def peccano sempre di eccessivo ottimismo. Fa parte del gioco, trasversalmente con maggioranze di colore diverso, lo dice il recente passato e non stupisce che sovente le manovre incontrino le perplessità dell'Europa, pronta con la «matita rossa» tra le dita. Fu così per il primo documento di Renzi dell'8 aprile 2014, messo a punto assieme al ministro dell'Economia Pier Carlo Padoan, in cui le stime di crescita del Pil per l'anno in corso erano state riviste al ribasso, prevedendo una crescita dello 0,8%. I numeri reali indicarono un -0,4% e smentirono quella previsione più rosea. Ma anche altri esecutivi persero la propria scommessa sulla crescita del Pil contenuta nei documenti destinati a delineare le politiche e gli interventi pubblici in campo economico e finanziario e quindi a scommettere sulla crescita del Pil. Per l'anno 2004, il Dpef 2003/2006 deliberato dal governo Berlusconi II il 16 luglio 2003 aveva previsto una crescita del Pil dell'1,8%. In realtà, come certificato dall'Istat, il risultato fu assai più modesto: 0,5 punti percentuali in meno, per un totale incremento positivo pari all'1,3%. L'anno successivo gli errori di valutazione contenuti nel Dpef... SE VUOI CONTINUARE A LEGGERE CLICCA QUI

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