Smart Working per 305mila. Ancora pochi
Nuovi modelli organizzativi al centro della ricerca della Dec presentata all'Ugl
Circa 305mila lavoratori in Italia possono scegliere come, dove e soprattutto quando lavorare. Lo smart working ha sancito l'avvio di una rivoluzione culturale con l'introduzione del concetto di lavoro agile cresciuto nel 2017 del 60% rispetto all'anno precedente, secondo quanto riporta una ricerca presentata in questi giorni, dall'Osservatorio sullo smart working del Politecnico di Milano. Sul tema si è focalizzato l'evento organizzato da Carlo De Angelis, architetto e founder della DEC, azienda specializzata nella progettazione, allestimento di interni e smart working, volto a fare il punto sul nuovo modello lavorativo (tra i clienti si annoverano Enel, Aeroporti di Roma, Santa Sede, Q8, Green Network). "Nonostante il dato in crescita sono ancora poche le società italiane che lo hanno scelto, l'Italia quindi resta fanalino di coda dell'Unione Europea nella diffusione del lavoro agile» ha commentato De Angelis, durante la presentazione dell'evento. «Il cambiamento spaventa ed è sempre più difficile per le aziende, con un background già consolidato nel tempo, adeguarsi alle evoluzioni del mondo del lavoro. Il maggiore utilizzo della tecnologia, l'avvento in Italia della legge n. 81 del 2017 che ne disciplina la materia e i risultati positivi che riguardano sia l'aumento della produttività che i benefici sul portafoglio aziendale, devono essere il motore per spingere più imprese a scegliere lo smart working". Grande rilievo rivestono anche gli uffici, sempre più dinamici ed efficienti. "È importante investire sul rinnovamento degli uffici per snellire e facilitare il lavoro ai dipendenti. Credo sia opportuno partire dalla riorganizzazione degli spazi in funzione delle esigenze aziendali, seguendo un modello che sia il più funzionale possibile". Infatti, secondo il Report, con lo smart working si potrebbe avere un incremento della produzione di circa il 15% per lavoratore che significherebbe 13,7 miliardi di euro in benefici complessivi. "Obiettivo di oggi è comprendere la trasformazione delle dinamiche lavorative in connessione con un mondo sempre più tecnologico e interattivo - ha dichiarato Paolo Capone, Segretario Generale Ugl, presente all'incontro - Lo smart working tende ad armonizzare l'organizzazione lavorativa con le esigenze personali dei lavoratori ed è anche una grande opportunità per responsabilizzare maggiormente i propri dipendenti. È necessario implementare e promuovere il lavoro agile a livello contrattuale nelle realtà italiane e nella pubblica amministrazione, attraverso nuovi approcci di gestione e flessibilità". Intanto oggi Paolo Capone è intervenuto anche sulla vertenza in corso con Amazon. “Il confronto è uno strumento di democrazia ed è indice di intelligenza sociale, cosa di cui evidentemente Amazon è sprovvista - ha dichiarato Paolo Capone in merito al mancato incontro tra il colosso mondiale dell'e-commerce e le parti sociali - Se i vertici della multinazionale si sentono "sotto pressione" tanto da evitare vigliaccamente un incontro con i sindacati, che poteva essere risolutivo, di sicuro si va ulteriormente ad inasprire il rapporto con i propri dipendenti, già ampiamente compromesso. Pertanto, chiediamo risposte concrete dall'Azienda, volte a rivedere gli obblighi contrattuali dei suoi lavoratori. E se questo vuol dire iniziare a scioperare, anche sotto le festività, l'Ugl sarà al fianco dei dipendenti per salvare e tutelare la loro dignità con l'obiettivo di ottenere delle condizioni di lavoro più umane. Sosteniamo tutti insieme e con forza la campagna social lanciata dall'Ugl "Anche no! Tu sfrutti, io non compro!" per sensibilizzare l'opinione pubblica sulle condizioni di sfruttamento a cui sono sottoposti i dipendenti Amazon".