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Pensioni, per la Cgil la proposta del Governo interessa solo 4 mila lavoratori

Filippo Caleri
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La Cgil non si rassegna alla proposta del Governo di bloccare l'età di uscita dal lavoro a 67 anni solo per i lavori usuranti. Serve di più secondo il sindacato guidato da Susanna Camusso. A supporto della richiesta anche uno studio che calcola l'effetto delle concessioni messe sul tavolo a Palazzo Chigi negli ultimi incontri. «La proposta del Governo è insufficiente sia dal punto di vista delle misure presentate sia da quello dei lavoratori coinvolti. L'esenzione dall'aumento dell'età pensionabile coprirà solo 4.305 persone, il 2,18% delle uscite per pensionamento anticipato di vecchiaia, e anche quanto previsto per la previdenza complementare avrà un impatto irrisorio».A dichiararlo ieri è stato Ezio Cigna, responsabile previdenza pubblica della Cgil nazionale, nel presentare l'Analisi effettuata dall'Ufficio previdenza della Confederazione sulla proposta che l'Esecutivo ha illustrato ai sindacati nell'incontro del 13 novembre scorso. La  Cgil denuncia che la platea interessata dall'esonero risulterà esigua: per via dei criteri proposti e per il fatto che molti lavoratori accederanno prima alla pensione anticipata, solo in 4.305 (3.639 lavoratori nel settore privato e 666 nel settore pubblico) saranno esclusi dall'aumento di 5 mesi legato alle aspettative di vita, ossia il 2,18% delle uscite per pensionamento anticipato e di vecchiaia in un anno.

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