I TARTASSATI
Tornano patrimoniale e tasse sull’eredità
Tornano. E si fanno sentire. La vecchia sinistra spolvera gli antichi dossier per ricostruirsi l’identità simil-marxista prima di presentarsi agli elettori, delusi e frustrati dagli annunci di Matteo Renzi. E quale migliore spartito da suonare per rioccupare l’enorme spazio perso tra chi oscillava tra il Pci e la Rifondazione comunista se non quello classico della patrimoniale e delle imposte di successione. Già, cavalli di battaglia sicuri e modernizzati con l’aggiornamento imposto dai tempi: finito di spolpare i lavoratori, i risparmiatori e gli imprenditori, perché non piazzare una bella gabella anche sui robot? Detto, fatto. Le proposte fiscali, degne del programma di partito della sinistra radicale degli anni ’70, sono state tolte dagli archivi e incollate nel "Manifesto contro la disuguaglianza" predisposto dal centro studi Nens insieme a Etica ed Economia e presentato ieri alla Camera con Romano Prodi, Vincenzo Visco, presidente del Nens, e Maurizio Franzini, presidente di Etica ed Economia. Nel documento, che ha Visco e Franzini tra gli autori, si propone di introdurre un’imposta personale progressiva sul patrimonio complessivo, mobiliare e immobiliare, con una franchigia in grado di escludere i patrimoni di minore consistenza, e con aliquote basse non superiori all'1%, riducendo contestualmente le imposte sui redditi. Detta così non fa paura, anche perché il linguaggio è chiaramente e astutamente scientifico. Ma Il Tempo aiuta chi non avesse compreso cosa si cela dietro la formula: l’ennesima patrimoniale, tagliola indiscriminata che combatte, seguendo i dettami di Marx e dei suoi discepoli, l’accumulazione di risorse resa possibile dal capitalismo. Non è finita. Rispunta un altro... SE VUOI CONTINUARE A LEGGERE CLICCA QUI