Padoan scrive all'Ue: fateci lo sconto sui tagli al bilancio dello Stato
Il Tesoro tenta la carta dello sconto con i rigidi euroburocrati. Il governo ha infatti inviato una missiva all'Europa per limitare l'aggiustamento dei conti previsto per il 2018 al minimo indispensabile. Tagli dunque solo per lo 0,3% del Pil (poco più di 5 miliardi) contro lo 0,8% indicato neanche due mesi fa nel Def e già approvato dal Parlamento. Una richiesta che comporta di fatto la necessità di risparmiare 9 miliardi di euro e dunque un dimezzamento delle risorse per sterilizzare le clausole Iva che prevedono un aumento dell'imposta sui consumi. L'importo richiesto scenderebbe così da 15 a 6-7 miliardi circa. In una lettera al vicepresidente della Commissione europea Vladis Dombrovskis e al commissario agli Affari economici Pierre Moscovici il ministro dell'Economia Pier Carlo Padoan comunica la decisione del governo, forse per mettere subito le carte sul tavolo mentre crescono i timori che un voto anticipato in Italia possa mettere a rischio i conti. Ma che si tratti di gioco d'anticipo o meno, la mossa del governo dovrebbe trovare a Bruxelles orecchie disponibili all'ascolto in un anno di scadenze elettorali non solo in Italia, ma anche in Germania, e con la minaccia dei movimenti populisti che incombe. A stretto giro risponde Moscovici, evidenziando che la volontà della Commissione è di «non fare nulla che possa rappresentare un ostacolo alla crescita». Un consolidamento fiscale più stringente «comprometterebbe la ripresa e metterebbe a rischio la coesione sociale», scrive Padoan nella missiva, sottolineando che gli sforzi fiscali fatti dall'Italia «virtualmente non hanno uguali nella zona euro fin dall'inizio della crisi economica e finanziaria soprattuto rispetto all'entità del surplus primario conseguito». Nell'annunciare un aggiustamento dello 0,3% del pil inoltre Padoan spiega come sia «uno sforzo sostanziale che consentirà di ridurre ulteriormente il deficit e di garantire un calo del rapporto debito-pil». La ripresa in corso, conclude Padoan, «potrà beneficiare di tale equilibrio della posizione fiscale e di una strategia strutturale in gran parte in linea con il pacchetto pubblicato dalla Commissione nei giorni scorsi». E per motivare la decisione, il ministro allega alla missiva tre cartelle che mettono gli sforzi fatti da Roma a confronto con quelli degli altri Paesi europei.