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L'Antitrust contro il bagarinaggio 2.0: maxi multa a TicketOne e ai siti del secondary ticketing

Bruce Springsteen

Silvia Sfregola
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Scure dell'Antitrust su TicketOne e quattro operatori del mercato secondario di vendita di biglietti per i concerti di maggiore richiamo. Con sanzioni complessivamente pari a circa 1,7 milioni di euro si sono concluse le cinque istruttorie avviate lo scorso ottobre dall'Autorità Garante della Concorrenza per verificare eventuali violazioni del Codice del Consumo, in relazione alla vendita di biglietti per i principali concerti tenutisi in Italia negli ultimi anni, i cosiddetti hot events, quali, ad esempio, i concerti di One Direction, Foo Fighters, Red Hot Chili Peppers, Bruce Springsteen, Renato Zero, Adele, David Gilmour, Coldplay, U2, Ed Sheeran. Sanzione da 1 milione a TicketOne Il procedimento nei confronti di TicketOne fa seguito a numerose segnalazioni in cui veniva lamentato un repentino esaurimento dei biglietti sul mercato primario e la quasi contestuale vendita degli stessi sul mercato secondario, dove risultavano venduti a prezzi maggiorati. Per l'Antitrust Ticketone, malgrado fosse tenuto contrattualmente ad predisporre misure anti-bagarinaggio, non ha adottato efficaci misure dirette a contrastare l'acquisto di biglietti attraverso procedure automatizzate, né ha previsto regole, procedure e vincoli diretti a limitare gli acquisti plurimi di biglietti, né ha effettuato controlli ex post diretti ad annullare tali acquisti plurimi. Le accertate omissioni comportamentali sono state ritenute non conformi a quanto ragionevolmente esigibile dal professionista in base ai principi di correttezza e buona fede. Da qui la sanzione. Coinvolti Seatwave, Viagogo, Ticketbis e Mywayticket Altre quattro istruttorie hanno riguardato invece le modalità informative con cui i principali operatori di secondary ticketing (Seatwave, Viagogo Ticketbis, e Mywayticket) operano sul mercato attraverso internet. Le contestazioni rivolte a questi operatori hanno riguardato la carente o intempestiva informazione in ordine a diversi elementi essenziali di cui il consumatore ha bisogno per assumere una decisione consapevole di acquisto. In particolare, si è ritenuto che i professionisti, da una parte non precisavano adeguatamente al consumatore le caratteristiche dei biglietti in vendita, non specificandone il valore facciale e il numero di posto e fila né i diritti e le garanzie riconosciuti in caso di cancellazione dell'evento e, dall'altro non chiarivano il proprio ruolo di mera intermediazione svolto sul mercato secondario. Per queste pratiche commerciali scorrette ai quattro operatori sono state comminate sanzioni pari complessivamente ad oltre 700 mila euro. TicketOne: "Accuse inconsistenti" "Le accuse sollevate dall'Autorità garante del mercato e della concorrenza sono inconsistenti e fondate su una incompleta e forviante interpretazione dei fatti". Lo afferma in una nota TicketOne, annunciando che ha già avanzato ricorso dinanzi al Tar Lazio "ancor prima la pubblicazione del provvedimento, ed è fiduciosa che la decisione dell'Agcm non sarà confermata dal Tribunale Amministrativo". Nella nota di replica viene aggiunto che "PwC Advisory ha esaminato le procedure di TicketOne e certificato ufficialmente e formalmente che la società non ha mai fornito alcun biglietto a nessuna piattaforma di mercato secondario e ha preso le dovute misure per limitare possibili comportamenti irregolari di brokeraggio biglietti". "TicketOne ha inoltre messo in atto - conclude il comunicato - adeguati mezzi di prevenzione contro i ticket bots e continuerà a farlo anche in futuro. L'Agcm, pur essendo in possesso di tutti i dettagli delle vendite, non è stata in grado di dimostrare eventuali irregolarità attribuibili ai sistemi o procedure di TicketOne".

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