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"Dopo 90 anni una riforma per il recupero dei crediti non pagati dagli utenti"

Il presidente dell'Osservatorio Imprese e Consumatori (OIC) Antonio Persici

Filippo Caleri
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Domani alle 11.30, presso la sala stampa di della Camera dei Deputati, sarà presentata dall'onorevole Paolo Petrini la proposta di legge dal titolo: “Disciplina dei servizi per la tutela del credito” (Atto Camera 4261) che prevede importanti novità per il settore del recupero crediti, attualmente regolato dal Testo unico leggi di pubblica sicurezza (Tulps) risalente al 1931. Antonio Persici, Presidente dell'Osservatorio Imprese e Consumatori (OIC), composto da società di recupero crediti e da 8 Associazioni dei Consumatori, ha espresso la sua soddisfazione per il disegno di legge. “Finalmente una proposta di legge a vantaggio di tutti e orientata verso il bene comune. Un disegno di legge che ha recepito pienamente le istanze del nostro Osservatorio e che introduce cambiamenti che gioverebbero sia ai consumatori, sia ai creditori, sia alle aziende del comparto della tutela del credito”. Presidente Persici perché ritiene necessaria una riforma del settore? Il comparto della tutela del credito è attualmente disciplinato da una normativa che risale a quasi 90 anni fa, ai tempi di Vittorio Emanuele III. Una normativa vetusta e poco adatta alle nuove esigenze del mercato, che necessita di essere aggiornata. Quali sono gli aspetti più significativi di questa riforma? Riteniamo sia una proposta equilibrata e che garantisca la tutela di tutte le parti coinvolte. Importante la proposta di costituire un Organismo pluralistico di controllo e regolazione, presieduto dal ministero della Giustizia, che riunirebbe allo stesso tavolo tutti gli stakeholder del settore, garantendo a ognuno di partecipare attivamente alla regolazione del comparto, rendendo possibile l'individuazione di soluzioni condivise e orientate verso il bene comune. All'organismo spetterebbe anche il rilascio di una apposita autorizzazione per esercitare l'attività, che presupporrebbe lo svolgimento di corsi di formazione per gli operatori, così da garantire la conoscenza e il rispetto della normativa vigente. La proposta di legge prevede poi la creazione di un Fondo di Solidarietà, di cosa si tratta? In questo delicato momento di crisi sempre più spesso le famiglie si trovano nella condizione di non riuscire a pagare i propri debiti. Proprio per questo il disegno di legge prevede la creazione di un Fondo che interverrebbe per aiutare coloro che si trovano in una situazione di obiettiva difficoltà. Ovviamente è importante tenere conto della differenza che c'è tra chi non può e chi non vuole pagare. In che senso? Il sistema Paese non può funzionare se chi contrae un'obbligazione poi non la onora. Chi non paga costringe gli altri a pagare di più. Pagando tutti, paghiamo meno. Per questo la proposta di legge prevende anche misure per agevolare il rintraccio del debitore irreperibile che, sottraendosi ai pagamenti, dovuti crea un danno all'intera società. Basti pensare al caso dei ritardati pagamenti da parte della Pubblica Amministrazione. Infine verrebbe introdotta la registrazione delle telefonate, effettuate e ricevute nel corso dei processi di sollecito e di recupero. Misura che aiuterebbe a limitare i contenziosi e a individuare sia eventuali comportamenti scorretti, sia le società di recupero crediti che lavorano nel pieno rispetto del cittadino. Quali saranno i prossimi passi? Il testo potrà essere integrato e migliorato dal Parlamento. Speriamo quindi di trovare apertura e collaborazione da parte di tutti gli stakeholder del settore. D'altronde, come dico spesso, l'unica strada possibile è quella che si percorre insieme, verso il bene comune.

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