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Ancora tensione sullo spread. Non scende sotto i 200 punti. E adesso l'Europa rischia di fallire

Il presidente della Bce Mario Draghi

Filippo Caleri
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Non è ancora il panico. Ma lo spread tra i Btp italiani e il Bund tedesco, e cioè la differenza tra il tasso di rendimento dei titoli di Stato ma rmai termometro politico che registra le tensioni sulla moneta unica, è rimasto anche stamattina a liveli elevati. IIn avvio di  contrattaziono il dislivelle era superiore a 200 punti. Anche se qualcuno i titoli italiani li ha iniziati a ricomprare e il bond decennale ha visto scendere il rendimento al 2,36% dal 2,39% della chiusura di ieri. Continuano invece gli acquisti sostenuti sul titolo tedesco che mostra un rendimento in calo allo 0,34%. Proseguono le vendite sull'Oat francese. Il titolo decennale vede salire il rendimento all'1,15% con il differenziale sul Bund tedesco che si amplia a a 79 punti, livello che non toccava da oltre tre anni. Vendite anche sui Bonos spagnoli con il rendimento che tocca l'1,80%. Fin qui il dato tecnico, segno anche di strategie dei grandi fondi che hanno in pancia titoli con rendimenti molto bassi e che intravedendo la risalita del costo del denaro se ne cominciano a liberare in attesa di nuove aste con tassi più appetitosi. Ma ancora una volta sui numeri si innesta la polemica politica che varia però a seconda delle situazioni. E se in Europa la risalita della febbre dello spread è legata alle intenzioni sovraniste della candidata alle presidenziali francesi Marine Le Pen, in Italia lo stesso fenomeno è visto come il bastone che la cancelliera Merkel agita contro i governi che non si allineano alla linea del rigore. A dirlo è stato questa mattina anche Renato Brunetta, capogruppo di Forza Italia alla Camera in un'intervista: "Lo spread? Quello è un grande imbroglio. È l'arma di ricatto che l'Europa tedesca rivolge ai governi non più amici o che vuole condizionare. L'aveva impiegato contro Berlusconi, e adesso lo usa nei confronti di un'Italia che considera riottosa sull'immigrazione o sui conti pubblici".

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