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Monte Paschi di Siena, la Bce: "Servono 8,8 miliardi"

La Banca Monte dei Paschi di Siena

L'istituto centrale impone criteri più severi con l'investimento dello Stato. Il ministero del Tesoro difende il decreto Salva-banche

Silvia Sfregola
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Non bastano più 5 miliardi di euro per salvare il Monte dei Paschi, ma servono 8,8 miliardi. A stabilirlo è stata la Banca centrale europea, che solo il 23 novembre scorso aveva dato il via libera al piano di salvataggio che prevedeva un rafforzamento patrimoniale assai meno pesante. Il Tesoro italiano dovrebbe sborsare fino a 6,5 miliardi. Di questi 4,5 miliardi sarebbero destinati alla banca, mentre i restanti 2 miliardi potrebbero essere rimborsati dallo Stato ai piccoli obbligazionisti. Se tutti questi venissero risarciti da via XX Settembre, agli obbligazionisti istituzionali spetterebbe uno sforzo di 2,3 miliardi. A far cambiare idea alla Bce, che ha inviato due lettere al governo sul tema a ridosso del Natale, sarebbe proprio il nuovo scenario del decreto "salva-risparmi" che ha messo a disposizione 20 miliardi di euro come cuscinetto di garanzia per gli istituti di credito italiani in affanno. Parte di questo ammontare sarà destinato proprio a puntellare la banca più antica del mondo, con ogni probabilità attraverso il meccanismo che le norme europee definiscono "ricapitalizzazione precauzionale" e di cui Rocca Salimbeni ha fatto richiesta il 23 dicembre alla stessa Eurotower. Francoforte, insomma, chiede un impegno maggiore dello stato a fronte di una ormai inevitabile ricapitalizzazione.   La Bce ha inoltre evidenziato nelle lettere il "rapido deterioramento" di Mps dal punto di vista della liquidità, con quella netta a 1 mese crollata a 7,7 miliardi di euro da 12 miliardi. In una nota inviata nella serata di ieri la banca ha riferito di aver "tempestivamente avviato le interlocuzioni con le Autorità competenti al fine di comprendere le metodologie sottese ai calcoli effettuati da Bce di dare corso alle misure di ricapitalizzazione precauzionale". Questo meccanismo è possibile per i rischi di un impatto sistemico di un eventuale fallimento e perché Mps è considerata dalla stessa Bce una banca "tuttora solvente", stando a quanto riportato nella nota di Rocca Salimbeni.

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