SÌ AL FONDO DA 20 MILIARDI
Monte di Paschi, approvato il decreto Il governo salva Mps
Con un Consiglio dei ministri iniziato poco prima della mezzanotte e durato oltre un'ora, il governo ha approvato il decreto salvarisparmio. Il provvedimento istituisce un fondo da 20 miliardi di euro. La prima banca a beneficiarne sarà Monte di Paschi di Siena "ma è pensato anche per altre situazioni" ha precisato il ministro dell'Economia Pier Carlo Padoan spiegando che "ciascuna banca che sia interessata dovrà fare domanda". L'esecutivo ha atteso che fosse ufficializzato il fallimento dell'aumento di capitale di Mps. La raccolta si è fermata sotto la soglia dei due miliardi e mezzo, la metà dei cinque miliardi che Rocca Salimbeni pensava di incassare: l'asticella non è andata oltre i 2 miliardi e 451 milioni di euro. "Non sono stati raccolti - ha spiegato la società in una nota diffusa in serata - ordini di investimento sufficienti a raggiungere la somma di euro 5 miliardi, necessaria a consentire il deconsolidamento dei non performing loan e il raggiungimento degli altri obiettivi di rafforzamento patrimoniale". Lo scenario a questo punto è che il Tesoro diventi l'azionista di riferimento dell'istituto di credito. Padoan non ha però voluto chiarire quale sarà l'impegno pubblico su Mps: "L'ammontare di intervento - si è limitato a rispondere ai cronisti - sarà sufficiente a colmare i requisiti identificati con gli stress test. Ho dato la definizione, il numero segue". Il Cda di Mps, riunito fino a notte, ha già attivato l'iter per la ricapitalizzazione precauzionale a carico dello Stato, come previsto dalla normativa Ue. Mentre la Consob ha disposto per oggi la sospensione della negoziazione del titolo. "Siamo in una situazione molto delicata, credo che la decisione della Consob sia assolutamente normale in queste condizioni", ha commentato Padoan. Ma esattamente quale sarà la natura dell'intervento? Il decreto legge contempla la possibilità che la banca interessata da una ricapitalizzazione precauzionale da parte dello Stato, che comporta la conversione delle obbligazioni subordinate in azioni, offra obbligazioni non subordinate in cambio delle azioni frutto della conversione. Il Tesoro può acquistare tali azioni. In altre parole, le obbligazioni subordinate saranno convertite in azioni. E queste azioni potranno a loro volta essere scambiate dai risparmiatori privati con la banca con obbligazioni non subordinate. Risultato: chi oggi possiede un'azione subordinata, più rischiosa perché coinvolta in caso di problemi dell'istituto, ne riceverà una di pari valore non subordinata, cioè sicura. "Gli obbligazionisti retail saranno salvaguardati. Così la tutela dei piccoli risparmiatori è completa", ha sottolineato Padoan. È "una giornata di svolta" per mps, ha commentato il premier Paolo Gentiloni, parlando di "rassicurazione per i suoi risparmiatori e per il suo futuro". Ma il nuovo fondo consentirà di fare anche un'altra cosa: rafforzare la capacità di una banca di approvvigionarsi di liquidità. Il Tesoro potrà rilasciare alle banche che lo chiedono una garanzia su nuove obbligazioni da emettere, a fronte del pagamento di una commissione. Polemiche sono piovute invece sulle commissioni per gli advisor dell'operazione Mps. Il Codacons annuncia di aver depositato una segnalazione lo scorso 7 dicembre all'Anac e ai vertici della banca, chiedendo di bloccare il pagamento della commissione a Jp Morgan, che ammonterebbe - accusa - alla maxi cifra di quasi 450 milioni di euro. "Si precisa - ribatte Rocca Salimbeni - che le banche d'affari coinvolte a vario titolo nel consorzio di collocamento, e nell'operazione di cartolarizzazione, ivi comprese JP Morgan Mediobanca, non riceveranno alcuna commissione".