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Equitalia, in 8 mila pronti alle barricate

Selezione fra i dipendenti per passare nel nuovo ente. Sindacati sul piede di guerra. L'ad Ruffini: "Un atto incoerente"

Filippo Caleri
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Ci sono 8 mila lavoratori pronti ad alzare le barricate. Sono quelli di Equitalia che sulla base del decreto fiscale, arrivato in Parlamento per la conversione, rischiano di dover affrontare una selezione per il passaggio al nuovo ente della riscossione all'interno dell'Agenzia delle Entrate. Insomma un nuovo concorso con il rischio (le conseguenze ancora non sono chiare) che qualcuno possa restare senza lavoro per effetto di una legge. Un nodo che i sindacati definiscono «incomprensibile» e «sconcertante». Così le lavoratrici e i lavoratori di Equitalia scenderanno in piazza venerdì prossimo, 4 novembre, alle ore 15, a Firenze, nei pressi della ex stazione Leopolda, nell'ambito di un'agitazione unitaria decisa a livello nazionale, per manifestare con forza tutta la loro indignazione per l'emanazione del decreto fiscale che mette in discussione il loro posto di lavoro». LE PERPLESSITÀ A protestare sono la Fabi, First Cisl, Fisac Cgil, Ugl credito e Uilca. La loro perplessità è però condivisa anche dall'ad di Equitalia Ernesto Maria Ruffini, (ieri nominato dal cda anche presidente con rinuncia agli emolumenti) che ha espresso contrarietà a una nuova selezione: «Si configurerebbe come ripetitiva e rischierebbe di essere addirittura incoerente rispetto alla ratio complessiva dell'intervento che punta a garantire una piena continuità del servizio di riscossione attraverso le risorse attualmente dedicate a tal fine». La soluzione sempre per l'ad di Equitalia é che sarebbe «più coerente e praticabile un'operazione di verifica trasparente delle competenze possedute e delle esperienze maturate dalle risorse umane impiegate a tempo indeterminato in Equitalia spa e in Equitalia servizi di riscossione, attraverso una ricognizione volta alla loro più idonea riallocazione nel modello organizzativo della nuova Agenzia delle Entrate-Riscossione, che ne assicuri la valorizzazione e le singole professionalità». I NUOVI STRUMENTI La nuova Equitalia in ogni caso sarà più efficace nell'andare a colpire i furbi senza mettere in ginocchio le imprese. Ruffini ha spiegato che grazie alla «razionalizzazione» di alcuni strumenti della riscossione il processo diventerà «più efficace» e permetterà al nuovo ente di non agire più «a fari spenti e con modalità inutilmente invasive». La disponibilità delle banche dati consentirà pignoramenti «mirati», ad esempio sui conti correnti, grazie «all'accesso alle informazioni sulla consistenza effettiva del rapporto finanziario». Al momento «le informazioni disponibili sono limitate all'identificazione dell'operatore finanziario e alla tipologia di rapporto e ciò determina la necessità per Equitalia di pignorare, a esempio, tutti i rapporti di conto corrente intrattenuti anche con i diversi istituti di credito e, per il contribuente, l'indisponibilità di tutti i conti a prescindere dall'importo del debito e della presenza su un singolo rapporto della somma necessaria per estinguerlo». I TEMPI DELLA ROTTAMAZIONE Altro argomento delle audizioni è legato ai «tempi» della rottamazione delle cartelle. Ruffini ha chiesto specifiche disposizioni relative alla periodicità e alle scadenze delle singole rate della rottamazione delle cartelle. E una precisazione , per le dilazioni già in essere, degli effetti della dichiarazione di adesione alla definizione agevolata con riferimento alle scadenze di versamento successive al 31 dicembre 2016». Certezza c'è ora sui tempi per aderire alla rottamazione dei ruoli di Equitalia. Le richieste vanno presentate entro il 23 gennaio.

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