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Piccole e Medie Imprese a Renzi: "Ripristinare il bonus sulle nuove assunzioni"

Roberto Biscotto vice presidente Pmi

Susanna Novelli
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 Il bonus assunzioni introdotto con la legge di Stabilità 2015, che prevedeva uno sgravio contributivo del 100%, ha costituito un'agevolazione determinante per i datori di lavoro che assumevano a tempo indeterminato. Infatti, ha segnato una sorta di rivoluzione consentendo la stabilizzazione 327.758 nuovi contratti a tempo indeterminato sulle 800 mila nuove assunzioni nell'anno 2015. Nonostante questi risultati il Governo ha progressivamente ridotto tale agevolazione e ora, con la legge di Stabilità 2017, è stata confermata solo per alcune categorie di lavoratori impiegati nel Mezzogiorno come i giovani, le donne e i disabili puntando per il resto ad una strategia finalizzata a detassare la produttività e riformare i contratti aziendali. "A nostro parere – afferma il vice presidente nazionale Roberto Biscotto – tale strategia non porterà ai risultati auspicati dall'Esecutivo in quanto, nella stragrande maggioranza dei casi, si tratta di provvedimenti che consentiranno alle piccole e medie imprese di raccogliere i benefici soltanto nel 2018. Il Governo dovrebbe concentrarsi su strategie che consentano alle aziende di avere degli effetti immediati sui propri bilanci. Ecco perché riteniamo che sia necessario ripristinare il bonus del 100% per tutti i tipi di assunzioni a tempo indeterminato e per tutte le categorie per permettere all'Italia di raggiungere l'incremento dell'1% del PIL nazionale auspicato dal Governo. Le misure previste dalla legge di Stabilità 2017 come la riduzione dell'IRES, l'introduzione dell'IRI o il super ammortamento sono strumenti che produrranno alle  Pmi benefici solo dal 2018. Gli incentivi sul lavoro, invece, permettono alle piccole e micro imprese italiane di ottenere iniezioni di liquidità immediate con riflessi positivi per il settore. In quest'ottica sarebbe opportuno ripristinare la legge 407/90 per i disoccupati di lunga durata su cui il mercato del lavoro ha fatto leva negli ultimi venticinque anni e che la legge di Stabilità 2015 ha soppresso". Aggiunge il presidente Biscotto: "Seneca diceva che è troppo tardi fare economia quando i soldi sono finiti. E' vero che le risorse sono poche, ma è anche vero che ci sono leve fiscali a vantaggio delle piccole e micro imprese italiane che possono essere attivate senza risorse finanziarie come ad esempio la semplificazione fiscale. Basti pensare che solo tra novembre e dicembre c'è una scadenza fiscale ogni due giorni e come se non bastasse la legge di Stabilità 2017 prevede di introdurne altre come l'IRI e le quattro comunicazioni iva in un anno anziché una. Non è certo questo – conclude Biscotto – il modo per aiutare le Pmi che, voglio ricordare, rappresentano la spina dorsale dell'economia nazionale".

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