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Addio artigiani italiani Il 40% è cinese e dell'Est

Workers make garments at Youngor Group Co., in Ningbo China

Un'impresa su tre è guidata da un emigrato da Pechino

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Le imprese artigiane stanno finendo in mano a cinesi, romeni e albanesi. La colonizzazione dei tradizionali settori del made in Italy procede in modo costante erodendo quote di mercato alle aziende di proprietà esclusivamente italiana. Gli stranieri si sono anche spartiti i settori. Romeni e albanesi sono la componente più numerosa delle imprese individuali artigiane straniere nel settore delle costruzioni mentre i cinesi sono più presenti nel settore manifatturiero. Da un'analisi effettuata da Unioncamere e InfoCamere sulla base dei dati del registro delle imprese delle Camere di commercio, emerge che il 40% delle imprese individuali artigiane registrate in Italia che confezionano articoli di abbigliamento ha uno straniero alla sua guida, e una su tre è cinese. Stessa nazionalità anche per il 33,2% dei titolari di attività artigianali di fabbricazione di articoli in pelle mentre proviene dall'estero un imprenditore su 10 nel settore della fabbricazione dei prodotti in metallo. Il comparto artigiano in Italia, caratterizzato spesso da una struttura a conduzione familiare, è quello che ha sofferto più di tutti la crisi, penalizzato anche dalla difficoltà di accedere al credito. In tre anni, tra settembre 2011 e lo stesso mese del 2014, sono scomparse 76mila imprese. Ma mentre le aziende artigiane morivano, la componente straniera, in questi anni di crisi è cresciuta di 7.400 unità. Le imprese artigiane a guida straniera (177.126 a fine settembre 2014) hanno raggiunto il 12,8% del totale. La presenza straniera si concentra in alcuni settori specifici: incide per il 20,9% del totale nel noleggio, agenzie di viaggio e servizi alle imprese, sfiora il 20% nelle costruzioni e raggiunge il 15,4% nelle attività di alloggio e ristorazione. Alla fine del terzo trimestre 2014 rispetto al 2011, nel confezionamento di articoli di abbigliamento, mentre le imprese individuali e società artigiane si sono ridotte di oltre 2mila unità, quelle di matrice straniera sono aumentate di 865. Prevalgono alcune nazionalità. Dei 167.851 imprenditori non italiani quasi 35mila (il 20,7%) sono romeni, 25.565 albanesi (15,2%), 13.638 (8,1%) cinesi. Romeni e albanesi si concentrano nel settore delle costruzioni. I romeni da soli sono titolari del 6,4% delle quasi 454mila attività artigiane individuali esistenti nel nostro Paese. È proprio nel settore delle costruzioni che si concentrano le aziende individuali, che tuttavia, spesso, sono solo imprese fittizie con un unico committente. I cinesi si sono impadroniti del settore manifatturiero (sono 11.831 le loro imprese, il 44,1% delle attività di questa tipologia guidate da un capitano d'impresa non italiano e il 5,6% delle 210mila ditte individuali artigiane esistenti).

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