Accordo fatto tra Alitalia e Etihad. Lufthansa e Air France in allarme
Le due compagnie confermano l'intesa. Gli arabi acquisiranno il 49%
Trovato l'accordo tra Alitalia e Etihad. Con un comunicato congiunto arrivato a sorpresa in mattinata, mentre è ancora in alto mare la trattativa con i sindacati sul nodo degli esuberi, le due compagnie aeree hanno «confermano di aver trovato un accordo sui termini e condizioni dell'operazione con la quale Etihad Airways acquisirà una partecipazione azionaria del 49% in Alitalia». Nei prossimi quindi si procederà alla stesura dei contratti in attesa che, nel frattempo, vengano definite le condizioni poste da Etihad sulle quali la negoziazione è ancora aperta. L'intesa dovrebbe essere ratificata entro luglio. Per poter tagliare il traguardo mancano infatti due tasselli importanti che Etihad ha posto come condizione: la ristrutturazione del debito e i tagli per 2.251 unità agli attuali organici di Alitalia. Condizioni alle quali fa riferimento il comunicato congiunto nel quale si legge che le due compagnie aeree «procederanno già dai prossimi giorni alla finalizzazione della documentazione contrattuale, che includerà le condizioni concordate». Il documento pone un punto fermo nella trattativa e mette nell'angolo i sindacati di categoria. A stretto giro, probabilmente la prossima settimana, saranno convocati dal governo mentre Alitalia potrebbe chiamarli già questi giorni. Stretti tra l'ultimatum del governo e quello dell'azienda le rappresentanze di categoria non ci stanno a farsi scavalcare. Mauro Rossi della Filt Cgil ha ribadito «il no ai licenziamenti» mentre il segretario generale aggiunto della Uiltrasporti, Marco Veneziani, pur riconoscendo che sono stati fatti passi in avanti, sottolinea che «manca ancora tutto l'accordo sindacale». E, dice, «pensare che tutto sia fatto è un'enfasi prematura». Intanto, l'Usb chiarisce che il sindacato non ci sta a fare da notaio. A guardare alle mosse del Governo è il leader della Cisl, Raffaele Bonanni. «Ci sono ammortizzatori da mettere a disposizione come in tutte le aziende in difficoltà e devono essere usati anche per Alitalia». Ma non c'è solo il nodo degli esuberi. È ancora aperta a questione della ristrutturazione del debito ma le banche avrebbero dato segnali di disponibilità a collaborare, Il ministro dei Trasporti Lupi riferisce di aver avuto un incontro cone le banche e gli azionisti nel quale «si sono fatti passi avanti decisivi». Intanto è scattato l'allarme oltre confine delle altre compagnie che speravano nel fallimento dell'accordo e ora vedono con preoccupazione profilarsi l'arrivo di un temibile concorrente. Air France si è chiusa nel silenzio. Ma si è fatta sentire Lufthansa che ha richiamato Bruxelles alla sorveglianza delle norme contro i rischi di concorrenza sleale. «È vitale - scrive in una nota - che l'Unione europea e le autorità dei Paesi membri pongano fine alla concorrenza sleale da parte dell'aviazione sussidiata dallo Stato e proibisca l'aggiramento delle regole europee in materia sussidi». Per il colosso tedesco, «la crescita rampante orchestrata dai Governi rende impossibile la concorrenza leale e il mercato europeo è inondato da una sovraccapacità senza precedenti da parte dei Paesi del Golfo».
Dai blog
Generazione AI: tra i giovani italiani ChatGPT sorpassa TikTok e Instagram
A Sanremo Conti scommette sui giovani: chi c'è nel cast
Lazio, due squilli nel deserto