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Fiat, Marchionne: "Entro gennaio decisione sulla sede"

Elkann, Marchionne

Elkann: "Il vertice della nuova società sarà composto da me e da Marchionne. Il nuovo piano industriale a maggio. Durerà tre anni e sarà portato avanti da lui"

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A maggio la Fiat presenterà "il nuovo piano industriale". Lo ha spiegato Sergio Marchionne, ad della Fiat, in una conferenza stampa congiunta con il presidente del Lingotto, John Elkann, trasmessa da Rainews. Al centro della conferenza l'acquisizione de parte della Fiat della Chrysler. L'aspetto tecnico della fusione, però, "non è stato ancora completato", Marchionne è convinto che l'acquisizione sarà completata "in settimana". L'operazione sarà poi sottoposta al Consiglio della Fiat "che si riunirà il 29 gennaio". Proprio in quella occasione si parlerà anche di "sede, del nome della nuova azienda e forma organizzativa". L'ad ha poi ribadito quanto espresso nei giorni scorsi, ovvero che "l'obiettivo è quello di far rientrare tutti gli operai dalla cassaintegrazione- ha ribadito- Entro quando? Aspettiamo aprile-maggio". Di certo l'obiettivo di Marchionne è quello di "far rientrare quelli che non lavorano". Elkann invece ha confermato che "il vertice della nuova società sarà composto da me e da Marchionne. Il piano di maggio andrà avanti per tre anni e non c'è dubbio che questo piano sarà portato avanti da lui. Il futuro è poi aperto, non vuol dire che alla fine non avremo altre discussioni per aver chiaro come andrà avanti la società".   TECNOLOGIA FERRARI SULLE ALFA ROMEO Marchionne punta sull'Alfa Romeo per rilanciare le fabbriche italiane e per competere nel settore alto di gamma. Come? Partendo dal "know how" Ferrari per i motori. "Sarebbe da imbecilli non farlo". Come già accade per le Maserati Quattroporte e Ghibli spinte da propulsori a benzina progettati e costruiti a Maranello. Tutti i nuovi modelli Alfa "saranno prodotti in Italia, almeno fino a quando ci sarò io" ha spiegato ai giornalisti. Aggiungendo che l'Alfa dovrà tornare ad avere un suo Dna. Marchionne ha poi precisato: "Le Alfa saranno prodotte solo in Italia, almeno finché ci sono io come amministratore delegato". Quanto al problema del tasso di cambio euro-dollaro, Marchionne ha detto di non essere preoccupato. "Se ci guadagna la Bmw possiamo guadagnare anche noi". Negli Stati Uniti ha poi concluso l'ad di Fiat: "Le nuove Alfa Romeo saranno vendute nelle migliori concessionarie in termini di vendite e rappresentatività del brand". In Usa la prossima primavera Alfa Romeo, che manca dagli States da 20 anni, debutterà con la 4C, poi una seconda vettura del marchio italiano è prevista in America per il 2015.   L'AZIENDA IN BORSA Nell'agenda dell'amministratore delegato c'è il collocamento in Borsa della nuova società "avrà un nome nuovo che conterrà sia Fiat sia Chrysler" che prenderà corpo dall'unione fra Torino e Detroit. E in molti indicano Wall Street come sede principale, con un secondo listino a Milano sulla base del modello d'integrazione fra Fiat Industrial e Cnh. Un progetto tecnicamente "possibile entro l'anno, ma non nel primo semestre".   ALLARME DEBITO "Se avessi ascoltato ogni banchiere e ogni analista sarei morto d'infarto un milione di volte". Così, con una battuta, l'amministratore delegato di Fiat e Chrysler, Sergio Marchione, ha risposto sull'allarme debito e liquidità lanciato da alcuni analisti di Wall Street dopo l'accordo con il fondo Veba per il controllo del 100% delle casa Usa da parte del Lingotto. "Abbiamo le risorse per fare quello che vogliamo fare - ha aggiunto - abbiamo le risorse per competere. Secondo Marchionne, "piccolo e bello non aiuta molto.. perché che queste architetture non costano meno se si è piccoli. Il costo resta quello che è".

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