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Dietrofront del governo: i prof non pagheranno i 150 euro

Carrozza

Si chiude la polemica sulla restituzione degli scatti di anzianità. Anche se il Ministero dell'Economia si giustifica: "Siamo meri esecutori. Aspettavamo una risposta dal Miur che non è arrivata"

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"Gli insegnanti non dovranno restituire i 150 euro percepiti nel 2013 derivanti dalla questione del blocco degli scatti. Lo si è deciso nel corso di una riunione a Palazzo Chigi tra il presidente del Consiglio, Enrico Letta, il ministro dell'Economia, Fabrizio Saccomanni, e il ministro dell'Istruzione Maria Chiara Carrozza". Lo rende noto un comunicato di Palazzo Chigi. In mattinata era intervenuto il segretario del Pd, Matteo Renzi, definendo il agli insegnanti "assurdo. Il governo rimedi a questa figuraccia, subito. Il Pd su questo non mollerà di un centimetro", aveva scritto Renzi su twitter Anche il vicepremier Alfano si era pronunciato: "E' un modo del governo di farsi male da solo. Io e Ncd faremo di tutto per entrare dentro questa vicenda e faremo di tutto per evitare che si verifichi". Finita la riunione a Palazzo Chigi, e stabilito che quei 150 euro potranno rimanere nelle tasche dei prof, è la stessa Carrozza ad esultare: "Sono soddisfatta per gli insegnanti". Le fa eco Gianni Cuperlo, presidente dell'assemblea nazionale del Pd, che non si limita a plaudire: "E' bene che in breve tempo il governo abbia trovato la quadra di un incidente destinato a tradursi in un pasticcio. Il governo eviti - e questo è il monito - in futuro, di prendere l'autostrada contromano".   LA VICENDA Il ministero dell'Economia aveva chiesto ai docenti degli istituti italiani di restituire gli scatti stipendiali – già percepiti nel 2013 – con una trattenuta di 150 euro mensili a partire da gennaio. Nel mondo della scuola è esplosa la protesta. I sindacati hanno minacciato lo sciopero generale e dal Pd è stata inviata una lettera-petizione al ministro Maria Chiara Carrozza e al premier Enrico Letta che in poche ore ha raccolto migliaia di adesioni. Al messaggio è arrivata una quasi immediata risposta di Maria Chiara Carrozza, la quale ha scritto a Saccomanni chiedendo di soprassedere. Il ministero dell'Economia però è rimasto sulle sue posizioni. Una nota del Mef infatti spiegava che "il recupero delle somme relative agli scatti degli stipendi del personale della scuola è un atto dovuto da parte dell'amministrazione", visto che è in vigore un provvedimento che ha esteso il blocco degli scatti a tutto il 2013.   LA NOTA DEL MINISTERO DELL'ECONOMIA A rendere ancora più spinosa la vicenda il rimpallo di responsabilità tra via XX Settembre e il dicastero dell'Istruzione. Il ministero dell'Economia ha infatti diramato una nota spiegando di essere "mero esecutore dei pagamenti delle retribuzioni del personale scolastico per conto del Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca (Miur) titolare del rapporto di lavoro". "Quale ultimo atto, in seguito a numerosi confronti sul tema, in data 9 dicembre 2013 il Mef ha informato il Miur che avrebbe proceduto al calcolo e al recupero delle somme relative agli scatti, dando al Miur il tempo necessario a formulare diverse istruzioni - si legge in una nota -. Tuttavia, in assenza di ulteriori provvedimenti del Miur, le strutture operative del Mef hanno proceduto secondo le informazioni disponibili e come disposto dalla legge in vigore". La polemica è servita anche se il ministro Carrozza prova a smorzare le polemiche: "Io non cerco il colpevole, non mi piace. Cerco la soluzione. Non voglio fare polemiche altrimenti continua questo botta e risposta. Saccomanni non deve dimettersi, non condivido questa impostazione". E anche Saccomanni chiude la vicenda con un laconico "c'è stato un problema di comunicazione".

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